Landini: "Renzi non rappresenta gli interessi dei lavoratori" Stampa
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Notizie - Politica
Domenica 02 Novembre 2014 12:32

Continua il botta e risposta a distanza tra governo e i sindacati. Il premier torna ad attaccare la Camusso: "Io sono per il cambiamento, la sinistra che non cambia si chiama destra". Ma Landini non molla e rilancia: "Non scendo in politica". E annuncia nuovi scioperi

Chiara Sarra - ilgiornale.it

Continua il botta e risposta a distanza tra governo e i sindacati. Il premier torna ad attaccare la Cgil, Landini non molla e rilancia nuovi scioperi.

"Non è una questione di feeling personale, ci mancherebbe", ha detto Matteo Renzi in un'intervista a Bruno Vespa parlando di Susanna Camusso, "È un’idea del paese, della sua modernizzazione, del ruolo di governo e della rappresentanza civile, non un fatto umano o interpersonale".

Ma Maurizio Landini tira dritto e a In mezz'ora ribadisce il suo no al Jobs Act e più in generale alla politica economica messa in atto da Palazzo Chigi: "Gli interessi dei lavoratori non sono rappresentati.

Né dal governo, né dal Pd".

"L’unico modo per far cambiare l’idea al governo è di convincerlo che noi abbiamo la maggioranza dei consensi. Bisogna convincere Renzi che contro il lavoro non va da nessuna parte", ha detto il segretario generale della Fiom, sottolineando che il sindacato non si fermerà: "Il governo può mettere le fiducie che vuole...", ha aggiunto, "La fiducia che il governo ha in Parlamento, nel Paese non ce l’ha".

E a chi ipotizza una sua discesa in campo a sostegno della sinistra del Pd replica: "Oggi non voglio impegnarmi in politica, voglio rappresentare i lavoratori". Per questo tornerà di nuovo in piazza per due scioperi il 14 novembre a Milanoe il 21 a Napoli contro le politiche del governo sul lavoro e sull’industria: "C’è una crisi industriale che fa paura", ha ribadito Landini.

Per quanto riguarda poi il corteo Ast e gli scontri verificatisi, il segretario Fiom non cambia versione, nonostante alcuni video che dimostrano come la polizia ha reagito agli attacchi dei manifestanti e non viceversa: "In quella piazza siamo stati aggrediti, abbiamo feriti e ricoverati, ma noi non abbiamo alzato un dito", ha detto a Lucia Annunziata.