Sen. Micheloni (PD) - Comunicato stampa |
Notizie - Politica |
Mercoledì 20 Gennaio 2016 17:42 |
Legislatura 17ª - Aula - seduta n. 563 del 20/01/2016 Dunque, una riforma è necessaria? Sì, una riforma è necessaria. Diversi colleghi si sono impegnati molto meglio di me nel proporre interventi per riformare questa nostra Costituzione, modernizzarla, per rendere più governabile il Paese attraverso il superamento del bicameralismo. Si sono avanzate numerose proposte ma non sono state accolte. Quando si dice che qualcosa non funziona, mi torna però sempre in mente un proverbio francese, che recita così: «I cattivi operai hanno sempre cattivi attrezzi» (non so se si dica così anche in italiano). Forse allora, se il sistema non funziona è perché non siamo buoni operai? Non sappiamo far funzionare questo sistema? Dovremmo fare anche una riflessione su noi stessi. Voglio, inoltre, toccare un aspetto che mette in evidenzia i limiti e i problemi del sistema proposto da questa riforma. Mi è stata comunicata un'informazione a cui non voglio credere (la considero una bufala monumentale), tuttavia (sperando che sia una bufala), il solo fatto che qualcuno ci abbia pensato dovrebbe farci preoccupare su che tipo di sistema potrà un giorno essere utilizzato. Da eletto nel collegio estero, avevo proposto di togliere i deputati dalla Camera che ha la facoltà di dare la fiducia al Governo, perché ritenevo un passo avanti, per la comunità che qui rappresento, essere svincolata dal rapporto di fiducia con il Governo e quindi essere presente solo nella Camera che non dà la fiducia ma che esprime bisogni, direttive e proposte di azione. Neanche questa proposta è stata accolta. Ebbene, tornando alla bufala che circolando in queste ore. Dicono che sia in discussione un accordo tra il MAIE - Movimento associativo italiani all'estero (che ha qui un senatore e due o tre deputati alla Camera) ed il collega Verdini per ottenere una modifica della legge elettorale sull'obbligo di residenza all'estero, prevedendo candidature all'estero, in Europa, tramite il MAIE, di alcune persone. Ripeto: mi auguro che sia una bufala, comunque lo capiremo se ci verrà proposto di modificare quella legge. Questo è preoccupante per il pensiero che sottende. Concludo dicendo che il mio voto lo determinerò oggi, senza però nascondere il motivo per il quale non lo annuncio adesso: per rispetto della mia storia, per rispetto (e mi rivolgo alla collega Nugnes, che dice che noi abbiamo avuto solo rigurgiti o che siamo legati a queste poltrone) di mia moglie e dei miei figli, che hanno vissuto senza di me perché ho trascorso la mia vita per la politica. Ho vissuto per la politica e non della politica. La mia famiglia ha vissuto del mio lavoro di costruttore in Svizzera e non di quello che ho guadagnato facendo politica. Oggi, come me diversi altri colleghi, siamo qui a perdere soldi perché ce lo possiamo permettere, avendo lavorato prima. Dunque, per rispetto di queste persone, non posso prendere il rischio di essere io questa sera a far sì che questa riforma passi con i voto di un'altra forza politica e non del partito al quale ancora appartengo. Questo è il dubbio che ho. Per quanto riguarda la riforma in sé, il mio parere resta quello annunciato, anche la mia intenzione di fare campagna contro di essa, ma questo nulla ha a che vedere con il rapporto di fiducia con il Governo. Voglio anche chiarire con i colleghi, con i quali ho fatto battaglia durante le prime letture, che se devo rimproverare qualcosa a questo Governo rimprovero l'insufficienza di alcune decisioni e delle azioni compiute. Il job act non mi ha convinto perché non ci ha portato ancora in un sistema nordeuropeo della gestione del lavoro, e non per i motivi descritti dalla stampa italiana. Non mi sta bene perché non ha modernizzato le regole del lavoro, come avviene in tutto il Nord-Europa, area in cui dobbiamo essere competitivi. Questo Governo, che sostengo, non mi sta bene, perché nella pubblica amministrazione non ha fatto abbastanza. Proponiamo da tempo la riforma del Ministero degli esteri e non ce n'è ombra. Questi sono i motivi per i quali ho dei problemi con l'attuale Governo, non è per il gusto di fare opposizione o per mancanza di fiducia. Pertanto, questa sera mi assumerò le mie responsabilità, come ho sempre fatto nella mia vita. Poi, all'interno del mio partito, chi di competenza deciderà quali saranno i rapporti futuri. Aiutaci a informarti meglio visitando il sito: www.rivista.lagazzettaonline.info |
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