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Notizie - Opinioni
Mercoledì 18 Novembre 2015 15:02
di Claudio Beccalossi
 Se l’europeetta dall’unione fallimentare e la Francia dell’ex grandeur e dell’ex colonialismo (per il quale comunque guerreggia ancora sottobanco alla faccia dell’Onu in tutela/controllo paterno delle ex colonie d’un tempo) avessero un minimo di dignità (se non di realismo) senza attendere il “nulla osta” (quando fa comodo loro) dell’altra sponda dell’oceano Atlantico, dovrebbero semplicemente ammettere il proprio grado di precostruita codardia, di pianificata impotenza e di studiato immobilismo di fronte all’inarginata ferocia a lungo termine delle bestie assassine dell’Is (Islamic State, ex Isis, Islamic State of Iraq and Syria o Dāʿish).
Tutto non è certo dovuto a freni umanitari od a repulsione dello strumento ultimo di difesa, la guerra, ci mancherebbe.
Ben altre sono le motivazioni che hanno finora tenuto al morso la spezzettata Unione Europea lasciando che gli Stati Uniti d’America si facessero belli bombardando (o facendo finta… sbagliando mira) con droni i territori di Siria ed Iraq occupati dalle tenie dell’Is dell’altrettanto fognesco terrorista-califfo (ex di Al-Qāʿida ed ex “internato civile” dalle forze iracheno-statunitensi) noto come Abū Bakr al-Baghdādī (fotografato il 27 maggio 2013 ad Idlib, nel nord-ovest della Siria, in compagnia del discusso senatore americano John Sidney McCain III, Colón, 29 agosto 1936), nato a Falluja (Iraq) il 28 luglio 1971.
 
 
 
Contrassegnato dal cerchio rosso,
il terrorista iracheno Ibrāhīm ʿAwwād Ibrāhīm ʿAlī al-Badrī al-Sāmarrāʾī o semplicemente Ibrāhīm al-Badrī,
noto come Abū Bakr al-Baghdādī.

 
 
Il senatore statunitense John Sidney McCain III in… bella compagnia.


 
Bombardamenti yankees che, per “stranezze” tattiche, hanno influito ben poco sull’assetto dell’Is, forse perché proprio gli spacconi americani erano e sono i “badanti” e fornitori in funzione anti-Bashar Hafiz al-Asad (Damasco, Siria, 11 settembre 1965) dei massacratori barbuti, in sandali e dito ammonitore alzato. E perché… canis canem non est (cane non mangia cane).
Basse triangolazioni d’ordine economico (con il petrolio dei territori iracheni conquistati venduto e comprato al mercato nero), istigazioni alla feroce contrapposizione dei fanatici sunniti dell’Is con gli sciiti e le altre professioni religiose “blasfeme” (e, quindi, da sradicare dalla faccia della terra), intrighi propiziati anche da Israele (che ha tutto da guadagnare dal contenimento della potenzialità aggressiva degli sciiti, Iran compreso) e dalla Turchia (votata ad impedire le mire d’uno Stato curdo dentro e fuori i propri confini).
 
 
 
Il colonnello israeliano Yusi Oulen Shahak, catturato dagli iracheni nell’ottobre scorso.
 
Non è un caso, infatti, se nello scorso ottobre le forze di sicurezza irachene hanno reso noto d’aver catturato un colonnello israeliano della Brigata “Golani” (Israeli Special Forces Combat System), Yousi Oulen Shahak (matricola militare Re34356578765AZ231434), intento a guidare una ventina di demoni esaltati dell’Is. Sottoposto ad interrogatorio, ha ammesso il coinvolgimento di Israele in azioni d’aggressione alla Siria ed all’Iraq segnalate dagli iracheni “molto importanti” (fonti: http://informare. over.it./2015/10/colonnello-israeliano-guidava-tagliagole-isis-catthttp://english.farnews.com/newstext.aspx?nn=13940730000210;http://www.veteranstoday.com/2015/10/21/breaking-story-israeli-general-captured-in…)....;
E non è nemmeno una coincidenza se Necmeddin Bilal, uno dei quattro figli del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan (Istanbul, 26 febbraio 1954), sia stato fotografato sorridente durante un lunch con alcuni fetidi ceffi dell’Is.
 

 
Necmeddin Bilal Erdoğan (a destra) assieme ai compari dell’Is.


 
 
Sümeyye Erdoğan.
E che alla brava sorellina Sümeyye (responsabile delle relazioni internazionali del Partito per la Giustizia e lo Sviluppo, in turco Adalet ve Kalkınma PartisiAKP) sia stata affidata la supervisione d’un ospedale segreto a Şanlıurfa (già sede d’un campo d’addestramento clandestino di Al-Qāʿida), al confine con le zone di guerra, dove veicoli militari del MİT (Millî İstihbarat Teşkilâtı, Organizzazione d’Informazione Nazionale, l’intelligence turca) trasportano per cure jihadisti feriti dell’Is. Ed è ancora una “strana” concomitanza quanto riferito da Gürsel Tekin, segretario generale del Partito Popolare Repubblicano (Cumhuriyet Halk Partisi, CHP): il petrolio estratto e venduto illegalmente dai terroristi dell’Is viene esportato dalla BMZ Ltd, compagnia marittima proprio di Necmeddin Bilal Erdoğan. E, questo, in aperta violazione della Risoluzione 2710 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (fonte:http://voltaire.org/article188368.html).

 

 
 
Gürsel Tekin.
 
È in questo spregiudicato e furfantesco quadro d’ipocrisia internazionale (rasente a carneficine, decapitazioni, stupri, torture e di tutto un corollario di efferatezze da parte dell’Is, riprese dalla più bassa ed animalesca notte dei tempi) che s’è consumato l’assalto congiunto al cuore di Parigi, permesso anche da clamorose falle della sicurezza e dell’intelligence e quasi permesso (verrebbe da ipotizzare nell’orecchio) per autorizzare l’uso della forza nella minchia di Stato islamico dove, finora, solo Vladimir Vladimirovič Putin ha avuto ed ha successi militari, favorendo il recupero e l’avanzata della coalizione a guida siriana.
   Lo sporco doppiogiochismo degli Stati Uniti d’America e la connivenza dell’Unione Europea stavano per essere smascherati del tutto ed allora è scattata la campagna di “vendetta” francese, con bombardamenti notturni su al-Raqqa, in Siria, pseudo quartier generale e “capitale” della bestemmia di Stato islamico. Si tratta, più che altro, dell’”opera postuma” di simulata reazione ad allucinanti atrocità nel quale è stato spento anche l’aperto sorriso di Valeria Solesin, ventottenne veneziana tra le vittime nella sala da spettacolo “Bataclan” di Parigi, freddata da belluini fedeli al loro “dio”-Satana e sicari di ominidi altrove votati (e forse pure istigati/agevolati da regie oscure) all’assassinio ed alla sopraffazione sommari…
 

 
Valeria Solesin. Stava seguendo un dottorato in Demografia all’Idem
(Istituto di Demografia dell’Università della Sorbona Parigi 1).


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