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Notizie - Ambiente
Giovedì 04 Giugno 2015 16:23


In occasione della Giornata dell’ambiente, che si celebra il 5 giugno, il movimento mondiale per i diritti dei popoli indigeni Survival International sottolinea l’intima conoscenza che i popoli tribali hanno dei loro ambienti e racconta alcune delle loro affascinanti tecniche di conservazione.

- Gli Awá della foresta amazzonica nord-orientale, in Brasile, conoscono almeno 275 piante utili, e almeno 31 specie di api. A ogni tipo di ape è associato un animale della foresta, come la tartaruga o il tapiro. Scopri di più.

- I ‘Pigmei’ Baka dell’Africa centrale mangiano 14 tipi diversi di miele selvatico, e più di 10 tipi di igname. I Baka lasciano parte della radice nel terreno e in questo modo diffondono nella foresta l’igname selvatico – uno dei cibi preferiti di elefanti e cinghiali. Scopri di più.

Donne Boscimani raccolgono radici e bacche nella Central Kalahari Game Reserve, Botswana.
Donne Boscimani raccolgono radici e bacche nella Central Kalahari Game Reserve, Botswana.
© Philippe Clotuche/Survival

- I Boscimani consumano più di 150 specie di piante, e la loro dieta è ricca di vitamine e altri elementi nutritivi. Tuttavia, se vengono sorpresi a cacciare per nutrire le loro famiglie, gli ultimi cacciatori boscimani d’Africa subiscono abusi, torture e arresti. Scopri di più.

- In India, i Baiga hanno dato vita a un progetto per “salvare la foresta dal dipartimento forestale” e hanno stabilito regole, per la propria comunità e per gli esterni, a protezione della foresta e della sua biodiversità. Grazie al progetto, la disponibilità di acqua è aumentata e la tribù ha potuto raccogliere dalla foresta più erbe e medicine rispetto a prima. Scopri di più.

Una donna baiga guarda dall’alto la foresta della sua tribù. Migliaia di Baiga sono stati sfrattati dalle loro terre nel nome della ‘conservazione’ delle tigri.'
Una donna baiga guarda dall’alto la foresta della sua tribù. Migliaia di Baiga sono stati sfrattati dalle loro terre nel nome della ‘conservazione’ delle tigri.'
© Harshit Charles/ Survival

Ci sono molti altri esempi che dimostrano come i popoli indigeni siano i migliori conservazionisti e i custodi del mondo naturale – immagini satellitari e ricerche accademiche rivelano, ad esempio, che i popoli indigeni costituiscono una barriera fondamentale alla deforestazione delle loro terre. Nonostante ciò, gli indigeni vengono sfrattati illegalmente nel nome della “conservazione”. Anche se le hanno vissute e gestite per millenni, spesso le loro terre sono erroneamente definite “vergini”.

Per combattere questi abusi Survival ha lanciato un appello per un nuovo modello di conservazione, che metta al centro i diritti dei popoli indigeni.

“I popoli indigeni sanno prendersi cura dei loro ambienti meglio di chiunque altro – dopo tutto li gestiscono, e ne dipendono, da millenni” ha dichiarato il Direttore generale di Survival, Stephen Corry. “Se vogliamo che la conservazione funzioni davvero, i conservazionisti dovrebbero iniziare a chiedere ai popoli indigeni di quale aiuto hanno bisogno per proteggere le loro terre, ascoltarli, ed essere pronti a sostenerli il più possibile. Quando si parla di conservazione, urge davvero un cambiamento radicale di mentalità. "

Nota ai redattori:

Guarda la galleria fotografica dedicata alle tecniche di conservazione dei popoli indigeni.
- Ambientalisti, accademici, organizzazioni indigene e migliaia di sostenitori di Survival chiedono un nuovo approccio alla conservazione, che rispetti i diritti dei popoli indigeni. 
- Per approfondimenti sul tema della conservazione, scarica e leggi il dossier di Survival Parks Need Peoples (pdf, 539 KB, in italiano).

Per leggere la storia online: http://www.survival.it/notizie/10796

Survival International è il movimento mondiale per i diritti dei popoli indigeni. Dal 1969 aiutiamo i popoli indigeni a difendere le loro vite, a proteggere le loro terre e a determinare autonomamente il proprio futuro. 

Francesca Casella: 
Survival Italia
T (+39) 02 8900671
E  Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Oppure Alice Bayer (in inglese): 
T (+44) (0) 207 6878710
E 
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