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La mappa dei covi degli antagonisti PDF Stampa E-mail
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Notizie - Cronache
Lunedì 04 Maggio 2015 08:48

Una mappa della violenza che va da nord a sud. A Milano la polizia monitora 25 centri sociali, mentre a Roma 41. Ma diversi covi sono "sommersi" e nessuno può entrare

Mario Valenza - ilgiornale.it

Dopo le devastazioni e le "bravate" dei black bloc che indisturbati hanno distrutto letteralmente Milano, si cerca di capire quali siano i covi in cui possano formarsi e organizzarsi le truppe degli incappucciati.

Di fatto nel mirino delle forze dell'ordine e soprattutto dell'Antiterrorismo sono entrati tutti quegli edifici occupati in tutta Italia da anarchici e antagonisti.
Di fatto i centro sociali "abusivi" sono 170 in tutta Italia. Questi sono quelli di cui la polizia è a conoscenza. Ma ce ne sarebbero altrettanti "sommersi" di cui non si ha notizia. Ed è in questi covi che gli antagonisti preparano il loro piano di distruzione. Nelle due principali città italiane se ne contano 66. 41 a Roma e 25 a Milano. I centri sociali, secondo gli investigatori, sono le basi operative italiane. I centtri poi entrano in contatto con le realtà europee e a questo punto definiscono anche le trasferte in entrata e in uscita per gli altri gruppi che partecipano alle azioni violente.

In totale su tutto il territorio nazionale, come racconta il Tempo, si contano 111 luoghi di ritrovo a cui vanno aggiunti quelli posti sotto osservazione dall'Antiterrorismo.

I centri sociali sono dei veri e propri fortini in cui è impossibile pentetrare. Quello dei luoghi di ritrovo di anarchici e antagonisti è un mondo sommerso. Ma in questo momento la politica appare ferma e impotente. Di fatto nessun blitz della polizia prova a smantellare i covi dei teppisti. E così hanno gico facile per prepararsi ai grandi appuntamenti come quello del 1 maggio a Milano. Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni dopo le devastazioni di Milano ha dichiarato guerra ai centri sociali: "Non possiamo costringere i milanesi e soprattutto i commercianti a fare causa ai centri sociali. Lo faremo noi", ha affermato Maroni. Intanto mentre si attende che il Viminale agisca con convinzione per smantellare la rete teppista dei black bloc non resta che contare i danni. La Regione Lombardia ha già stanziato 1,5 milioni di euro per risarcire chi ha dovuto affrontare venerdì scorso la furia ingiustificata di chi conosce solo la legge della devastazione.


Ritardi dovuti al mancato "allineamento" di cui ha parlato l'AD di Alstom?


Ci sono o non ci sono ritardi sui lavori della Tramvia? "La risposta è Si" afferma la consigliera del Movimento 5 Stelle Veronica Ravagli che dopo aver presentato apposita mozione al Quartiere 5, chiede che vengano pubblicati on line sul sito del Quartiere e del Comune i ritardi accumulati nei cantieri.

Dei ritardi ne sono ben consapevoli Dario Nardella e Stefano Giorgetti che, in occasione dell'inaugurazione dei primi 100 metri di rotaia, hanno parlato di un "recupero dei tempi" che sarebbe in corso. Giorgetti fa affidamento sul "meccanismo che dopo il rodaggio si è ben avviato" mentre Nardella punta sulle penali ricordando di voler stare "Con il fiato sul collo" delle ditte come farebbe un buon padre di famiglia se i lavori fossero riferiti alla cucina di casa "Perché Firenze è casa nostra".
Tra i due si è inserito l'AD di Alstom Bertinà che nell'occasione ha espresso un giudizio positivo su quello che ha definito un "Allineamento" dei soggetti addetti ai lavori al fine di rendere rapidi i tempi necessari ad ottenere gli atti amministrativi, sarebbero infatti questi, a giudizio del dirigente francese, i veri ostacoli da superare.

Spiega Ravagli che di "Fiato sul collo" se ne intende essendo stato questo lo slogan di Beppe Grillo fin dalla nascita del Movimento: "Il Comune di Firenze, che già ai tempi di Renzi Sindaco ha fatto della trasparenza un baluardo da esporre come esempio per gli altri enti comunali, proponendo online e facilmente fruibili atti amministrativi, retribuzioni dei consiglieri, consulenze o il PRG, nel caso della tranvia a mio parere ha fatto un po' il furbetto, perché è vero che è presente una pagina dedicata alla tranvia con il cronoprogramma dei prossimi tre anni e vari avvisi sui cantieri attuali in atto, ma ahimè questo cronoprogramma è davvero difficile da leggere ed inoltre ormai è errato in certi punti visto che alcuni cantieri hanno subito slittamenti o sono stati chiusi in anticipo".

"Ho presentato una mozione in cui chiedo che siano pubblicati i ritardi nei vari cantieri e le conseguenti aperture posticipate di quelli in programma perché tutti parlano dei possibili ritardi, ma nessuno sa effettivamente a quanti giorni ammontano e per noi è una questione di rispetto nei confronti dei cittadini e soprattutto dei commercianti coinvolti, loro malgrado, nei lavori, sapere quanto ancora dovranno aspettare prima di trovarsi la strada libera o la piazza di nuovo agibile" .

Martedì 28 Aprile durante la commissione servizi al territorio nel Quartiere 5 l'Ing. Gualdani, del settore infrastrutture-mobilità del Comune di Firenze, ha dato delle spiegazioni sui ritardi e sui tempi di ritardo nei vari cantieri.

La situazione sarebbe questa: "Sulla linea 2 abbiamo i seguenti ritardi: 200 giorni nel cantiere Peretola. 90 giorni di ritardo sul cantiere della Fortezza. 40 giorni di ritardo su tutta la linea 2 in generale. Sulla Linea 3 abbiamo in generale 30/40 giorni di ritardo che contano di essere recuperati effettuando doppi turni. Questi ritardi, in certi casi enormi, come nel caso di Peretola dove sono sei mesi e alla Fortezza dove ce ne sono 3 di mesi, sono dovuti inizialmente, quindi per il Cantiere 1, al fatto che Trafiter, l’aggiudicataria della gara d’appalto dei lavori, non è riuscita a reperire in tempo subappaltatori per eseguire i lavori e in seguito le ditte subappaltatrici hanno dovuto rallentare i lavori a causa di problemi burocratici. Un esempio? Ottenere l’autorizzazione acustica in deroga per eseguire i lavori in strada, un calvario di passaggi burocratici tra Provincia di Firenze, ARPAT e ASL. E’ tristemente comico che dei lavori di enti pubblici vengano ostacolati dagli enti pubblici stessi o dalle normative emanate da loro stessi”

“Adesso sembra che la macchina burocratica sia più oliata e di questo ne siamo contenti ma ci lascia perplessi lo stato di urgenza con cui sono state scelte le ditte subappaltatrici e forse con un po’ troppa superficialità oserei dire se andiamo a vedere cosa è successo alla ditta Grazzini srl che sta lavorando nel cantiere di viale Morgagni ed ha aperto una procedura di cessazione attività, lasciando per due mesi gli operai senza stipendio.”

Infine l’Ing. Gualdani ci ha confermato che le ditte faranno di tutto per rispettare i tempi in quanto altrimenti dovrebbero pagare una penale in base ai ritardi effettuati. In ogni caso il cronoprogramma adesso presente sul sito del Comune di Firenze non è corretto perchè a causa di questi ritardi è stato redatto un nuovo programma operativo con le nuove date dei lavori sui vari cantieri e che a quanto pare il Comune non ha intenzione di pubblicare. Paura di fallire nuovamente?" conclude la consigliera 5 Stelle.

Segui lo speciale "Tramvia Firenze" continuamente aggiornato
Antonio Lenoci

VISITA IL SITO: www.rivista.lagazzettaonline.info 
 

Ultimo aggiornamento Lunedì 04 Maggio 2015 09:04
 

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