A Gorizia, l'ultimo rifugio degli immigrati d'Europa: "È l'Eldorado d'Europa" |
Notizie - Italia |
Sabato 21 Febbraio 2015 08:36 |
In città arrivano da tutto il Continente per ottenere il documento negato altrove: "Ci hanno detto che è più facile". I tempi sono lunghi, ma intanto sono ospitati in albergo Giovanni Masini - ilgiornale.it Sono loro l’obiettivo del nostro reportage: i profughi afghani e pakistani che da mesi affollano il capoluogo isontino. Qualche altra decina di metri ed ecco gli stranieri si fanno sempre più numerosi. Girano a gruppi di due o tre, si riuniscono sulle panchine del parco, indaffarati a controllare i loro smartphone. La risposta la dà il sindaco Ettore Romoli: “Gorizia è ormai l’Eldorado dell’asilo”. La gran parte degli stranieri, infatti, è qui con un obiettivo preciso: il riconoscimento dello status di rifugiato. Secondo i dati della polizia, nel 2013 le domande d’asilo a Gorizia erano 219; nel 2014, 542. Nel primo mese del 2015 sono già 124: in prospettiva, quest’anno saranno ben più di mille. E la maggior parte, racconta il segretario provinciale del Sap Angelo Obit, arriva da un altro Paese Ue, dove si è vista negare la richiesta d’asilo. Come arrivano in Italia? E qui si scopre l’inghippo: perché, mentre i richiedenti asilo che dall’Italia vogliono passare in Germania o in Austria vengono fermati alla frontiera oppure riaccompagnati nel Belpaese in tempo praticamente reale, il processo contrario si perde tra mille difficoltà e lungaggini amministrative. E così la responsabilità ricade sempre sull’Italia.
E chi arriva direttamente dall'Asia? Perché venire proprio a Gorizia?
Quando visitiamo il centro Caritas cittadino, i richiedenti asilo ci accolgono di buon grado. Hanno vent’anni e tanta voglia di parlare. Spiegano con candore di venire a Gorizia “perché qui ci sono più possibilità di ottenere l’asilo”. Qualcuno ammette di avere cercato informazioni su Internet e attraverso il tam-tam tra connazionali. Ma è lo stesso Don Paolo Zuttion, responsabile della Caritas goriziana che per i profughi è un punto di riferimento, a suggerire l’esistenza di una rete internazionale che indirizza il flusso dei richiedenti asilo verso il Friuli: “Sarebbe addirittura un gruppo di avvocati inglesi a spingerli verso Gorizia. Dicono loro che in Italia è più facile ‘passare’. E loro, naturalmente, vengono.” La città d’altro canto è accogliente, i profughi non creano problemi alla popolazione. Per le vie del centro, i goriziani sono concordi nel dire che “un problema di sicurezza non c’è.” A far discutere sono le sistemazioni dei profughi, che in alcuni casi sono alloggiati negli alberghi cittadini. Molti masticano amaro, quando vedono gli afghani rientrare in hotel. Sindaco e cittadini: "I profughi sono troppi" Tra i più lesti ad intercettare questo umore, i militanti di Casa Pound. Quando li incontriamo in un bar davanti al monumento ai caduti della Decima Mas, tengono a mettere in chiaro un concetto: niente razzismi, ma in momenti di crisi devono venire prima gli italiani. Le garanzie previste dalle norme internazionali sulla protezione vengono viste come privilegi. Gorizia, l'albergo che ospita i profughi Loro, i profughi, non sembrano rendersene conto. Sono a Gorizia per ottenere lo status di rifugiato; poi, molto probabilmente, se ne andranno. La Germania e i Paesi scandinavi sono ben più attraenti, quanto a opportunità di lavoro e welfare state. Nel frattempo però, tocca aspettare. Il vento delle Alpi sarà gelido, ma la strada per l’asilo passa di qui. |
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