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IPOTESI PLAUSIBILE SUI BARASA PDF Stampa E-mail
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Notizie - Cultura
Lunedì 05 Gennaio 2015 15:53

FORSE ERANO EBREI BANDITI DALLA SPAGNA DELL’INQUISIZIONE



Da sempre è risaputo che gli abitanti di Sant’Angelo Lodigiano, più che Santangiolini, sono  chiamati Barasini. Non tutti, però, sanno il perché. Cerchiamo di capirne qualcosa.  Pietro Madini , scrittore di Bargano e avvocato a Milano, nel suo libro “Note e appunti di folclore”,nel capitolo titolato “I Barasini e i Bolognini” racconta che la famiglia Barasa, “di poema degnissima e di abitando nel borgo San Rocco, un lussuoso palazzo  costruito sopra un’altura di fronte al ponte sul Lambro, chiamato ‘’ponte dei marenghi’. Altura fino a pochi anni fa chiamata “la baia del re”.  Questi Barasa osarono erigersi  fieri antagonisti ai Bolognini, i potentissimi feudatari del castello, insigniti da cinque secoli di nobiltà. Infatti capeggiarono il partito popolare contro i soprusi e le angherie dei signori feudali. I loro seguaci furono perciò chiamati  Barasini.  “Questa animosa  famiglia , dopo lunghe e aspre lotte – continua il Madini – dovette cedere di fronte al prepotere dei Bolognini (…) Spenta questa famiglia, l’oblio scese sul loro nome, che doveva essere invece esaltato come quello dei Gracchi romani.” Di certo si sa soltanto che i più importanti di essi furono due fratelli, tanto simili tra loro, da essere confusi l’un l’altro.,eletti “Commissari della Comunità” e Il folclore, poi, ha aggiunto addirittura una storia d’amore e morte- tipo “Giulietta e Romeo” – avvenuta fra un figlio dei Bolognini e una figlia dei Barasa, argomento ,questo, del mio romanzo “Il palazzo degli Arcangeli”( praticamente il palazzo dei Barasa ). “Chi erano i Barasa? - si chiede Pietro Madini -  Siccome le loro gesta culminarono e finirono sotto la dominazione spagnola, si ritiene fossero spagnoli di origine : infatti il nome ritiene una tale caratteristica, come i Mendosa, i Fugasa,  i Vinasa, i Pedrasa ecc.”.  Finora nessuno è riuscito a svelarne il mistero.   Fu proprio durante la stesura del mio romanzo ( che ne narra le aspre vicende e la passione dei due innamorati)  ho azzardato  una ipotesi, che potrebbe essere probabile. L’ipotesi potrebbe essere nata da questo fatto:  Nell’anno del Signore 1492, mentre Cristoforo Colombo scopriva l’America,i cattolicissimi re di Spagna, Ferdinando e Isabella, in nome della Santa Inquisizione, ordinarono agli Ebrei di tutte le età di lasciare la Spagna entro l’ultimo giorno di luglio . Permettevano loro di portare via tutte le proprietà, eccetto metalli preziosi e denaro. Avrebbero potuto rimanere in Spagna solamente quegli Ebrei che si fossero convertiti alla fede cattolica. Ne rimasero ben centomila, ma subito vennero denominati “marrani”, un epiteto ingiurioso probabilmente proveniente dal vocabolo arabo ” haran “, carne di maiale che ebrei e mussulmani non potevano mangiare. Altri duecentomila furono invece espulsi come infedeli. Costoro andarono a stabilirsi in tutta Europa. A Miano portarono materialmente avanti gli interessi della città, grazie alle loro arti e ai loro commerci. L’Inquisizione fu abolita solamente nel 1834. Perciò è probabile che  i Barasa fossero stati ricchi ebrei banditi  dalla Spagna e stabilitiisi a Sant’Angelo. Nel corso dei due secoli seguenti potrebbero con convinzione aver abbracciato la fede cattolica.  Credo che l’ipotesi non sia da scartare. Ma se questa è soltanto una mia ipotesi, la realtà vera sta nella denominazione “Barasini”  data agli abitanti di Sant’Angelo. Un fatto che il Madini definì testualmente “unico al mondo, degno di attenzione e di studio, monumento più eterno del bronzo”, perché il nome è stato dato non soltanto alla fazione dei Barasa, bensì a tutta la popolazione del luogo.  Ed è questa la grande vittoria dei Barasa . Un vera vittoria spirituale e morale.                                                   

ACHILLE MASCHERONI


Sabato 9 novembre, alle ore 21.00, all’Auditorio S.Rocco, rione dei Barasa, serata straordinaria dal titolo  I BARASA TORNANO A CASA, con la presentazione in forma semi-teatrale del romanzo storico IL PALAZZO DEGLI ARCANGELI di Achille Mascheroni ( p.345 -10 euro ) con  conduzione e costumi di Antonella Dalu, letture di Carla Galletti e l’interpretazione di alcuni personaggi da parte dell’Autore e di Emmanuele Giuliano con Ilaria Bianchi, Lisetta Cretti, Niky De Vecchi, Marta Vezzoli e altri figuranti anch’essi in costume 1600, epoca del romanzo. Regia di Achille Mascheroni, che concluderà la serata declamando anche alcune sue poesie in dialetto barasino.

 Foto: Achille Mascheroni

 

Ultimo aggiornamento Mercoledì 07 Gennaio 2015 09:11
 

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