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Martedì, 16 Aprile 2024
SANTI SUBITO? RAGAZZI CRISTIANI DECAPITATI DALL’ISIS PERCHÉ NON VOLEVANO CONVERTIRSI ALL’ISLAM.O, MEGLIO, A “QUELL”’ISLAM… PDF Stampa E-mail
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Notizie - Mondo
Venerdì 19 Dicembre 2014 22:42

Solo una delle più recenti infamie compiute dalle frange jihadiste in Iraq ed in Siria –
Cosa c’è dietro lo scandaloso silenzio dei “potenti” internazionali
(Vaticano compreso) su tali misfatti continui?

 Una delle ultime, ennesime, efferate, sconvolgenti atrocità commesse dagli assassini dell’Isis non ha perforato le coscienze o fatto gridare al cielo perbenisti e media voltati, quasi per default, dall’altra parte. Non è buona cosa, purtroppo, l’assuefazione ai massacri compiuti dai seguaci del cosiddetto Stato Islamico (abbreviato in Is, al-Dawla al-Islāmiyya, ulteriormente accorciato in arabo, Dāʿish), noto pure come Stato Islamico dell’Iraq e della Grande Siria (cioè lo Stato Islamico dell’Iraq ed al-Sham, Isis) ma anche quale Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (Isil), andato al potere in Siria ed in Iraq con le sue famigerate compagini jihadiste capeggiate da Abu Bakr al-Baghdadi che ha unilateralmente proclamato la rinascita del califfato nell’area geografica conquistata a suon di stragi, torture, rapimenti, schiavizzazioni, stupri.
 Nei giorni scorsi è stata diffusa quasi sottovoce, come se l’esecranda vergogna appartenesse ai correligionari delle vittime e non agli infami esecutori, la notizia della decapitazione da parte dei criminali dell’Isis di quattro ragazzi cristiani che s’erano strenuamente opposti alla conversione all’Islam. O, meglio, a quell’interpretazione ed applicazione considerata blasfema del vero Islam. Una conversione, ovviamente, obbligata per aver salva la vita.
È stato un vicario inglese con sede a Baghdad, Cannon Andrew White, a rivelare l’angosciante verità, confermando che i cosiddetti militanti islamici dell’Isis stanno portando avanti una crudele persecuzione dei cristiani arrivando al punto di minacciare d’uccidere non solo loro ma pure i loro figli se non si convertono all’Islam. Stando alle affermazioni di White riprese, tra gli altri, anche da The Mirror, le esecuzioni avrebbero avuto luogo in un’enclave cristiana vicino a Baghdad, caduta di recente nelle grinfie dei tagliagole pseudo islamisti. Proprio per la situazione che sta diventando sempre più pericolosa, il vicario ha ricevuto l’ordine dallo stesso Arcivescovo di Canterbury d’abbandonare l’Iraq per questioni di sua sicurezza.
«Le cose avevano iniziato a mettersi male pure a Baghdad. – ha riferito White –  C’erano stati bombardamenti e sparatorie. I cristiani venivano uccisi e gli scampati erano costretti a fuggire verso Ninive, la loro località tradizionale. Lo scampo era durato poco, fino all’invasione da parte dei militanti dell’Isis che avevano dato il via ad una feroce caccia al’uomo, ammazzando gli adulti come forsennati e squartando i bambini, tagliandoli a metà e decapitandoli».
«L’estrema alternativa rimaneva la conversione forzata all’Islam, pena la morte. È riuscito a contattarmi al telefono uno dei nostri, un cristiano, che m’ha informato della terribile scelta tra il pronunciare parole di conversione all’Islam o l’assistere alla strage di tutti i suoi figli. Era disperato. M’ha chiesto: “Abouna (Padre), questo significa che Yeshua (Gesù) non m’ama più?”. Gli ho risposto rassicurandolo che Yeshua l’ama ancora e l’amerà per sempre».
«M’ha anche raccontato del destino d’un gruppo di giovani cristiani nelle mani dell’Isis, tutti sotto i 15 anni. – ha drammaticamente sottolineato Cannon Andrew White – Di fronte alla forzata conversione, quattro dei ragazzi hanno rifiutato, affermando d’amare Yeshua, d’averlo sempre amato e seguito. “Yeshua è sempre stato con noi. No, non possiamo”. E sono stati decapitati per questo loro grande coraggio di fede». Santi subito?
Il dorato mondo vaticano sa di questi nuovi martiri aggiunti al lungo elenco, non solo di prede dell’Isis ma pure degli stessi lucidi integralismi in altre aree geografiche contrassegnate da massacri di cristiani “colpevoli” d’essere tali? E, se ne è al corrente (dato che di certo lo è), perché non condanna fermamente e di continuo, con tutta la forza possibile in nome di Dio ed al megafono dei media internazionali? Perché questo silenzio che assomiglia tanto a quello di Papa Pio XII nei confronti del genocidio degli ebrei e degli oppositori nell’Europa alla mercé del nazismo? Perché tanta acquiescenza sottobanco e molto cinismo ormai lapalissiano? Cosa c’è veramente sotto l’apparente impotenza trasversale che fa spallucce a documentate barbarie che si credevano retaggi da notte dei tempi? Od è, ancora, la feroce ed “ovvia” reiterazione dell’uomo criminale nei confronti dell’uomo innocente?

Claudio Beccalossi

 

 

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