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Ecco la Domus Aurea. Torna a vivere il "sogno" di Nerone PDF Stampa E-mail
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Notizie - Cultura
Sabato 25 Ottobre 2014 16:09

Mentre proseguono i restauri, sarà possibile visitare parte della grandiosa dimora imperiale

Pier Francesco Borgia - ilgiornale.it

Ironia della Storia. Superato un cancello in ferro battuto posto quasi al limite del pendio di Colle Oppio si entra in una galleria (la diciassettesima di ventitré).


Lunga e dal soffitto a volta. Molto alta: più di cinque metri. E sei lì, in questo ambiente silenzioso e oscuro, e pensi con sorriso beffardo che la tracotanza e l'odio di un imperatore può giocare a volte brutti scherzi. L'imperatore in questione è Traiano. La galleria era uno dei tanti accessi al patio della villa di Nerone. Traiano fece riempire di terra tutta quella parte della villa per nasconderla al mondo e per costruirvi sopra il suo impianto termale. Grazie a questa damnatio memoriae , il monumento di Nerone è sopravvissuto. Le terme di Traiano no.

Ed è proprio dalla succitata galleria che inizia il percorso esplorativo della Domus Aurea, che tornerà a essere visibile al pubblico da questo fine settimana. I recenti lavori di restauro e di messa in sicurezza vanno avanti. Ma i cantieri saranno operativi soltanto nei giorni feriali. In quelli festivi, invece, sarà il pubblico ad affollare gli ambienti magici di uno dei siti archeologici più «mitizzati» e meno conosciuti al mondo. L'accesso sarà consentito a gruppi di massimo 25 persone, cui sarà fornito un casco di protezione. La visita, su prenotazione obbligatoria, della durata di un'ora e un quarto, si articola in quindici tappe. Il percorso di visita è destinato a mutare nel corso del tempo secondo lo svolgimento del progetto definitivo volto al risanamento della parte superiore esterna della residenza di Nerone il cui costo ammonta a 31 milioni di euro, come ha annunciato la soprintendente, Mariarosaria Barbera. Trentuno milioni spalmati in quattro anni di lavori. Molti di questi soldi dovrebbero arrivare dalle donazioni e dal sistema del crowdfunding , avviato anche grazie all'introduzione dell'ArtBonus, che prevede la deducibilità del 65% delle donazioni devolute per il restauro dei beni culturali dello Stato.

Magari le aperture al pubblico potranno indurre qualche visitatore ad aprire il portafogli. Certamente la suggestione che provoca questo lungo reticolo di ambienti protetti per millenni dall'oscurità dell'oblio è tanta. Ancor più suggestiva, però, è la raffinatezza degli affreschi conservati che abbelliscono alcuni di questi ambienti. Peccato che proprio nella sala ottagonale, la più popolare, anche nel nostro immaginario, gli architetti di Nerone avessero deciso di adornare la volta con decorazioni «mobili» (arazzi fissati su pannelli di legno), al fine di essere rimosse e cambiate a seconda della festa o ricorrenza da onorare.

Gli ambienti che maggiormente attirano l'attenzione del visitatore sono senza dubbio il Ninfeo di Ulisse e Polifemo, con la volta decorata con concrezioni calcaree, e la Sala della Volta Rossa. Ma su tutte colpisce la Sala dalla volta dorata, così chiamata per l'abbondante uso della foglia d'oro nel suo repertorio decorativo. Qui i buchi della volta decorata raccontano una storia tutta particolare. Sebbene interrata e praticamente nascosta al mondo, alcuni degli ambienti della Domus neroniana sono stati nel corso dei secoli visitati da particolari speleologi. Si tratta di artisti che letteralmente si calavano attraverso aperture artificiali del terreno per ammirare stucchi e decorazioni imperiali. Alcuni non solo si preoccupavano di copiare fregi e motivi decorativi ma, come dei moderni «vandali», si preoccupavano di lasciare anche la propria firma a carboncino. Tra questi, assicurano i funzionari della Sovrintendenza, c'è anche la firma del Pinturicchio. Dal punto di osservazione del visitatore di oggi, quelle «firme» sono troppo alte per essere riconosciute. All'epoca in cui gli artisti rinascimentali si calavano, però, per arrivare alle volte e agli affreschi bastava stare in piedi, visto che il terriccio ricopriva quasi completamente quegli ampi e profondi ambienti.

Per chi non avrà la possibilità di sfruttare i futuri week end alla scoperta dei tesori della Domus neroniana, viene in soccorso ovviamente la televisione. Nello specifico Sky Arte HD. Il canale tematico manderà in onda a partire dal prossimo 1 novembre (ore 21,10) il documentario Domus Aurea - Il sogno di Nerone . Un modo per aprire anche al pubblico televisivo le porte degli ambienti finemente decorati e degli spazi maestosi che tanto avevano colpito l'opinione pubblica al momento della sua costruzione e che sono rimaste chiuse dal 2006. E prima di quella data, dalla prossima settimana su tutti i canali Sky sarà trasmesso uno spot realizzato a supporto della campagna di crowdfunding promossa dal Mibact per il cantiere della Domus Aurea.

 

 

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