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RJ - COMITES, ce ne parla il Console Panaro PDF Stampa E-mail
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Notizie - Brasile
Venerdì 17 Ottobre 2014 19:41
Il 19 dicembre si svolgeranno le elezioni dei Comites nel mondo così come previsto dalla normativa pubblicata nella  Gazzetta Ufficiale n. 179 del 4 agosto 2014. Molte le polemiche e i pro e contro sulle riforme Comites presentate fino adesso.
In generale i più, a parte coloro che definiscono i Comites un inutile carrozzone politico-elettorale o un serbatoio del clientelismo partitocratico, ammettono quanto essi siano importanti, ma ciò nonostante sono dell´avviso che sia necessario ridurne il  numero e la consistenza (riduzione dei membri), per ovvi motivi economici.
L´interpretazione della figura dei "Comites" è complessa; la democrazia ha un costo se la vogliamo funzionante e rappresentativa, per cui i Comites dovrebbero svolgere appieno, seppur con un occhio alle spese, le loro funzioni istituzionali e rappresentare asetticamente l´anima dell´associazionismo, quell´associazionismo che per primo ha rivolto l´attenzione al mondo dell´emigrazione; patronati e partiti si sono inseriti dopo, "a strascico". Naturalmente i partiti, per logica propria e per le loro finalità elettorali fanno di tutto per accaparrarsi questo o quel Comites ma quello che si deve ad ogni costo evitare è per l´ appunto la partitizzazione dei Comites perchè se questi antepongono gli interessi partitici a quelli delle associazioni, l´associazionismo muore. E se muore l´associazionismo muore l´anima della presenza, della lingua e della cultura italiane nel mondo.
Sarebbe lungo addentrarci oltre nella disamina dell´Organo in questione ma a beneficio dei nostri lettori abbiamo ritenuto interessante rivolgere al rispettabile Console Generale d´Italia a Rio de Janeiro, Dott. Mario Panaro, alcune domande sull´argomento, le cui risposte potranno far meglio capire ai nostri connazionali l´importanza e le funzioni dei Comites,
Ringraziamo il Console Panaro che, con l´usuale cortesia che lo distingue, ha accettato il nostro invito rendendo l´intervista di cui sotto.

Gazzetta: Una piccola parte della nostra comunità sa che i Comites,  istituiti circa una ventina di anni fa, ma sconosciuti a quasi il 90% dei nostri connazionali all´estero, sono organismi autonomi e rappresentativi che possono interloquire e collaborare con i Consolati nelle iniziative che riguardano la collettività. A cosa è dovuta la mancanza di conoscenza di detto organismo tra i nostri connazionali?
 
Console: Credo che un primo fattore sia determinato dall’indebolimento progressivo, soprattutto negli ultimi anni, di un tessuto connettivo rappresentato dalle Associazioni di connazionali, con maggiore evidenza nello Stato di Rio de Janeiro. In secondo luogo ha pesato la riduzione dei finanziamenti pubblici, non compensata da altre risorse, il che non ha consentito di realizzare attività che andassero al di là della gestione di un ufficio comunque impegnato a mantenere un rapporto significativo con quanti vi si sono rivolti per questioni familiari e personali. Un terzo fattore è legato al mancato rinnovamento del Comites, che avrebbe dovuto aver luogo nel 2010, ma che è stato rinviato sia a causa delle difficoltà di approvare un disegno di legge di riforma di questi e di altri organismi rappresentativi, sia delle sopravvenute ristrettezze di bilancio nel nostro Paese.  
 
Gazzetta: Sono in tanti a sostenere che i Comites, che ufficialmente si prefiggono di svolgere azioni a difesa dei diritti dei connazionali, non hanno mai intrapreso serie iniziative a favore della collettività (fatta qualche rara eccezione). Per la Sua esperienza, ritiene che i Comites vadano ulteriormente ristrutturati e valorizzati?
 
Console: Sono favorevole ad una riforma dei Comites che permetta loro di inserirsi meglio nel contesto delle nostre comunità, che è cambiato sostanzialmente con l’elezione di loro rappresentanti in seno al nostro Parlamento. A questo fine penso ad organismi ispirati a modelli associativi più moderni, su base volontaristica, che riuniscano tanto gli esponenti più radicati della nostra comunitá, quanto i nuovi arrivati ed anche gli Italo-discendenti, che in Brasile rappresentano un’alta percentuale della popolazione locale. Si tratta di valorizzare sia la cultura, sia altri tipi di appartenenza e di interessi, in grado di favorire attività di carattere promozionale e conviviale in senso lato. A Rio de Janeiro ci stiamo provando non solo con la collaborazione dei “volenterosi”, ma anche con il richiamo di una Casa d’Italia ristrutturata ed in grado di offrire spazi ed occasioni di incontri che vanno al di lá delle nostre attività istituzionali.
Guardiamo inoltre con interesse a quanto sta avvenendo in altre cittá brasiliane, ove alcuni settori della nostra comunitá riescono a compensare le difficoltá cui facevo cenno con iniziative di un certo respiro, proiettate su un orizzonte più lungo e su un pubblico più ampio.
 
Gazzetta: Rinnovo dei Comites: finalmente si vota... dopo 10 anni di attesa!
Questo l´annuncio liberatorio della stampa sia scritta che parlata.
Non potrebbe essere questa l´occasione di spiegare alla comunità italiana le novità, le modalità e i meccanismi che porteranno, entro il prossimo 19 dicembre, a rinnovare questo importante organismo di rappresentanza della nostra collettività, che se funzionando a dovere potrebbe essere il valido interlocutore delle Rappresentanze diplomatico-consolari con cui discutere e definire insieme le politiche verso la comunità e fugare così ogni dubbio sui giudizi negativi ad oggi accumulati?
 
Console: La prima novità è proprio quella di un rinnovamento del Comites che è stato voluto dal Governo per mantenere fede ad una promessa. La seconda è data dal meccanismo di voto, che questa volta è accompagnato dalla manifestazione della volontà di partecipare, il che consentirá di motivare maggiormente gli elettori e di contenere le spese dell’operazione. La terza potrà essere rappresentata da quanto lo stesso Comites ed i nuovi candidati saranno in grado di esprimere, oltre che dalla capacitá delle nostre rappresentanze diplomatiche e consolari e del Sistema Italia più in generale di stimolarne i contributi nel senso che Lei auspica. Vi sono una serie di questioni, che potrebbero beneficiare di un apporto di idee e di iniziative: penso alle questioni dell’assistenza sociale e sanitaria, alla maggiore diffusione della lingua e della cultura italiana, ai contatti con Autorità ed entità locali che i nostri connazionali a vario titolo mantengono e sviluppano.
 
Gazzetta: In molti, addetti ai lavori, riconoscono l´importanza dei Comites. Essi rivestendo un ruolo politico e sociale ( partecipazione alla vita politica del Paese e difesa dei diritti della comunità) agevolano il lavoro dei Consoli, li aiutano a percepire la realtà locale e ad agire più incisivamente su molte questioni. Questa è anche la Sua opinione?
 
Console: Concordo. La conoscenza che i membri del Comites hanno della situazione delle nostre comunitá e dei loro interessi li pone in condizione di esprimerne in maniera adeguata i bisogni e le aspirazioni, colmando un deficit che può essere di attenzione o di comunicazione nei loro confronti, di lacune nei servizi erogati, di circolazione di informazioni, di miglioramenti possibili nel rapporto tra Istituzioni e singoli, tra Associazioni e altre entità parti del cosiddetto sistema Italia. La loro collaborazione può quindi essere una risorsa in più in un’ottica di sistema e di utile integrazione. 
 
 Sui Comites

Istituiti nel 1985, i Comites sono organismi rappresentativi della collettività italiana, eletti direttamente dai connazionali residenti all'estero in ciascuna circoscrizione consolare ove risiedono almeno tremila connazionali iscritti nell’elenco aggiornato di cui all’art. 5, comma 1, della Legge 459/2001.
In circoscrizioni ove risiedono meno di tremila cittadini italiani i Comitati possono essere nominati dall'Autorità diplomatico-consolare.

I Comites sono composti da 12 membri o da 18 membri, a seconda che vengano eletti in Circoscrizioni consolari con un numero inferiore o superiore a 100 mila connazionali residenti, quali essi risultano dall'elenco aggiornato dei cittadini italiani residenti all’estero.
Oltre ai membri eletti di cittadinanza italiana, possono far parte del Comitato, per cooptazione, cittadini stranieri di origine italiana in misura non eccedente un terzo dei componenti il Comitato eletto (4 o 6 componenti).

Ai sensi dell'art. 1, co. 2 della legge 286/2003, i Comites sono organi di rappresentanza degli italiani all'estero nei rapporti con le rappresentanze diplomatico-consolari.
Anche attraverso studi e ricerche, essi contribuiscono ad individuare le esigenze di sviluppo sociale, culturale e civile della comunità di riferimento; promuovono, in collaborazione con l'autorità consolare, con le regioni e con le autonomie locali, nonché con enti, associazioni e comitati   operanti nell'ambito della circoscrizione consolare, opportune iniziative nelle materie attinenti alla  vita sociale e culturale, con particolare riguardo alla partecipazione dei giovani, alle pari opportunità, all'assistenza sociale e scolastica, alla formazione professionale, al settore ricreativo, allo sport e al tempo libero.
I Comitati sono altresì chiamati a cooperare con l'Autorità consolare nella tutela dei diritti e degli interessi dei cittadini italiani residenti nella circoscrizione consolare.

A seguito delle elezioni del marzo 2004, operano oggi 124 Comites diffusi in 38 Paesi: di questi, 67 si trovano in Europa, 23 in America latina, 4 in America centrale, 16 in Nord America, 7 in Asia e Oceania e 7 in Africa.

Fonte:Farnesina 
Ultimo aggiornamento Sabato 18 Ottobre 2014 10:26
 

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