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Isis, allarme del premier iracheno: "Scoperti piani contro Francia e Usa" PDF Stampa E-mail
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Notizie - Mondo
Giovedì 25 Settembre 2014 14:38

I caccia bombardano le postazioni degli jihadisti, comprese le raffinerie di petrolio . Vaticano: "Rischio escalation ma la strage va fermata". A Tikrit l'Isis abbatte una chiesa storica e una moschea.

Raffaello Binelli - ilgiornale.it

Sono continuati anche oggi gli attacchi aerei contro lo Stato islamico (Is), che gli Stati Uniti hanno lanciato martedì, - con l'aiuto di Giordania, Qatar, Arabia saudita, Emirati arabi uniti e Bahrein - colpendo decine di obiettivi.

Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani negli ultimi bombardamenti sarebbero rimasti uccisi 14 jihadisti dello Stato Islamico e 5 civili.

Tra gli obiettivi più importanti della coalizione ci sono i pozzi di petrolio, che permettono all'Isis di vendere il greggio al mercato nero e di finanziarsi (il guadagno è stato stimato in circa due milioni di dollari al giorno).

I raid aerei ieri hanno colpito dodici raffinerie controllate dall'Isis, anche se non ci sono conferme ufficiali. Secondo il network americano Abc i bombardamenti potrebbero essere avvenuti vicino a Markada, a nordest della Siria. Intanto un altro portavoce del Pentagono, il colonnello Steve Warren, non ha confermato l’uccisione del leader di Khorasan, il gruppo terroristico collegato ad al Qaeda.

Il Vaticano: rischio escalation, ma la strage va fermata

"In questi casi il pericolo è sempre quello dell’escalation incontrollata, che può nascere quando si usano le armi, ma il Papa è stato molto chiaro: l’aggressore deve essere fermato". Lo dice il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, in un’intervista alla Stampa. Sull’illegalità dei raid lanciati dagli Stati Uniti e dai loro alleati in Siria, "non posso prendere questa posizione. L’importante però - dice Parolin - è che avvengano nella cornice dove ci troviamo, cioè con la legittimità degli interventi che sono discussi e sostenuti nell’ambito dell’Onu".

Non ha dubbi invece il presidente iraniano Hassan Rohani, che ha ribadito oggi "l'approccio strategico sbagliato" dell'Occidente, mostrato "contro l'Afghanistan e l'Iraq", con "l'inappropriata interferenza in Siria" e cercando di fare della democrazia "un prodotto da esportazione". Parole che non stupiscono, se si considera che Teheran è alleata del regime di Bashar al-Assad.

Esecuzione in piazza a Mosul
Nuova esecuzione da parte dei militanti dello Stato islamico (ex Isil).

Questa volta la vittima è Samira Salih al-Nuaimi, attivista irachena accusata di apostasia dal tribunale del gruppo militante, uccisa pubblicamente a Mosul. La missione di assistenza dell'Onu in Iraq fa sapere che la donna era stata sequestrata dalla sua casa il 17 settembre, dopo aver pubblicato su Facebook messaggi che criticavano la distruzione di luoghi di preghiera a Mosul da parte dei militanti. Ieri il Centro del Golfo per i diritti umani ha fatto sapere che al-Nuaimi si occupava come avvocato di diritti dei detenuti e povertà. L'Isil ha preso il controllo di Mosul a giugno, durante la sua rapida avanzata nel nord e nell'ovest del Paese. Nelle aree conquistate ha imposto una dura versione della legge islamica.


Distrutta chiesa storica a Tikrit

L’Isis ha "distrutto completamente" la Chiesa verde di Tikrit, nel nord dell'Iraq. Lo riferisce l’agenzia Mena citando fonti della sicurezza irachena. Si tratta di uno dei più antichi monumenti cristiani in Medio Oriente. I jihadisti hanno piazzato l’esplosivo all’interno e poi fatto brillare le cariche.
 Sempre a Tikrit distrutta la storica moschea di Arbaeen Wali. L’edificio ospitava le tombe di 40 "martiri". Secondo i jihadisti, il culto dei martiri incoraggia l’idolatria dei fedeli. La moschea era situata lungo la strada che collega Tikrit con la capitale Baghdad e la seconda città più importante del paese, Mosul.  Ogni anno ospitava migliaia di visitatori. "All’inizio era una madrasa come al-Mustansariya a Baghdad, al-Mamilya al Cairo e Sabina
nell’Asia centrale», ha affermato un accademico iracheno che ha chiesto di restare anonimo. All’interno di Arabeen Wali sono state trovate antichissime tracce scritte risalenti al tredicesimo secolo.  Nei giorni scorsi la furia dei miliziani jihadisti si era abbattuta sull’antico castello di Tikrit e, in precedenza, contro le tombe dei profeti a Mosul, sempre nell’Iraq settentrionale. L’Isis ha fatto saltare in aria la moschea dove sorgeva la tomba del profeta Seth, una delle più antiche della città, risalente al 1057, e in precedenza quelle di altri due profeti, Giona e Daniele.


Attacchi contro l'Occidente

Il gruppo radicale, secondo quanto ha detto oggi il premier iracheno Haider al-Abadi, ha  pronti attacchi contro i Paesi occidentali e in particolare nel mirino, oltre agli Stati Uniti, la metropolitana di Parigi. Gli attentati non sarebbero ancora stati sventati. In un recente messaggio il portavoce dell'Is aveva invitato a colpire con ogni mezzo gli "infedeli".

Le autorità americane hanno risposto che al momento non risultano segnali di attacchi imminenti alla metropolitana di New York.


fonte: http://www.ilgiornale.it/news/mondo/siria-nuovi-raid-contro-lisis-vaticano-rischio-escalation-1054550.html
 

Ultimo aggiornamento Giovedì 25 Settembre 2014 19:03
 

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