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Scozia: prosegue il sodalizio con la Gran Bretagna PDF Stampa E-mail
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Notizie - Opinioni
Venerdì 19 Settembre 2014 11:25

Il Regno Unito ha vinto contro gli independetisti, prossimo passaggio il trasferimento dei poteri da Londra ad Edimburgo.

Gli ultimi giorni di campagna ha visto scendere a fianco degli indipendentisti scozzesi molti movimenti separatisti europeei, pronti a catapultare il risultato sperato nelle loro regioni, quale mezzo di persuasione verso gli incerti.

Ma la loro presenza non ha sortito l'effetto sperato, il "NO" si attesta al 55,3% il "SI" al 44,7%.

Nonostante la presenza massiccia al voto, lo spazio tra i rebbi dell forchetta sono rimasti invariati.

Molti dei filo indipendentisti si sono presentati al seggio vestiti con
costume flokloristico al suono delle cornemuse, un Referendum che si è
fatto sentire molto per il folklore messo in campo dagli indipendentisti.
Gli attivisti del "NO", nonostante la sconfitta, hanno ballato e cantato
tutta la serata.

Il primo commento è venuto dal Premier britannico Cameron, il quale si
felicitato di come è andato il voto e ha aggiunto "ci avrebbe spezzato
il cuore vedere la fine del Regno Unito se avesse vinto il SI".

Nelle strade, nei pab molti piangono sapendo che si sono giocati una
grande possibilità che mai più capiterà.
Nello stesso tempo neppure i tifosi del "NO", dovrebbero cantare
vittoria, 1.6 Mil di persone hanno votato per il "SI" e questo
rappresenta un problema di non poco conto per il Governo Cameron.

I parlamentari scozzesi faranno pesare quel voto con continue
rivendicazioni pro Scozia e questo potrebbe mettere a rischio la
solidità del governo.

Se oggi il risultato fosse stato diverso molte banche erano pronte a
lasciare la Scozia e questo avrebbe contribuito a destabilizzare il
settore finanziario scozzese.

Anche in Europa si è tirato un sospiro di sollievo sono molti i paesi
che sono nelle stesse condizioni della Gran Bretagna, Spagna, Belgio,
Francia, Italia, Ungheria, Germania, Portogallo, sono solo alcuni dove
sono presenti movimenti indipendentisti.

Dalla Scozia è stato mandato un messaggio all'Europa che speriamo venga
recepito, un Regno Unito richiede una Europa Unita.

Il governo Cameron ora che il "NO" ha vinto deve mantenere le promesse
fatte nel suo tour elettorale in Scozia a sostegno del "NO", un nuovo
Welfare, maggiori rimesse verso la Scozia e maggiori poteri al Governo
decentrato di Edimburgo.

Cameron ha dichiarato che il Parlamento scozzese voterà separatamente in
materia di fisco, spesa e economia, lo stesso accadrà per il Galles e
l'Irlanda del Nord. In gennaio la costituzione sarà rivista in funzione
della riorganizzazione decentrata.

In una vittoria schiacciante del "SI" credevano i tanti giovani che si
sono avvicinati alle urne per la prima volta, anche i promotori erano
convinti che il voto a 16 anni sarebbe stato determinante per l'agognata
indipendenza.

Per tutta la notte si è festeggiato nelle strade ma sopratutto nei pub,
molti venuti da fuori città e tanti da Londra, tra i presenti tanti
turisti che non volevano mancare a questo grande evento di portata
storica.

Per tutto il giorno i seggi sono stati presi d'assalto, milioni di sms
sono partiti dai telefonini verso tutti i numeri presenti in rubrica,
questo referendum sarà ricordato anche per l'apporto dato dai social
network.

Il voto finale ha fotografato uno paese profondamente diviso, se nella
principale citta della Scozia "Glasgow" il "SI" ha vinto, i voti
espressi non sono stati suffcienti a mitigare la marea di "no" pervenuti
dal resto della Scozia.
E' possibile analizzare il voto in funzione della provenienza, mentre
nelle città ha vinto il "SI" espressione di una crisi socio economica
cha ha impoverito le stesse, lo stesso non si può dire delle aree
rurali, qui qualità della vita e benessere sono fattori determinanti.

Nelle aree rurali vivono per lo più aristocratici, proprietari terrieri
e piccoli imprenditori che rappresentano il vivace tessuto economico
della Scozia.

La vittoria del "NO" rappresenta anche una vittoria per Cameron, in caso
di voto contrario la sua leadership si sarebbe opacizzata, Cameron
rimarrà al suo posto, ma non può neppure dormire sugli allori, deve
immediatamente pensare alla riorganizzazione degli stati federati, oggi
la Scozia domani l'Irlanda del nord e magari dopo domani il Galles.

Dovremmo fare tesoro da questo Referendum, da uomini che credono
profondamente nella sacralità delle Istituzioni siamo orgogliosi di
affermare che in Scozia si è assistito ad un importante processo
democratico, un'alta affluenza alle urne e il rispetto dei vincitori
verso gli avversari, vero esempio di una maturità dei popoli in
evoluzione.

Maurizio Compagnone
Opinionista de "La Gazzetta italo brasiliana"

 

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