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L’APPETITOSO NEW BUSINESS ITALIANO “BUONISTA” DEI MIGRANTI PDF Stampa E-mail
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Notizie - Opinioni
Giovedì 11 Settembre 2014 07:38

“Più ne arrivano, più c’è guadagno”
E chissenefrega di eventuali jihādisti o di malati… 

«Venghino, siori, venghino!» Non serve ripetere il classico invito imbonitore per invogliare altri migranti (il termine di extracomunitari, comunque corretto, è stato bandito dalle nuove cronache e dal buonismo in auge) a riempire le cosiddette “carrette del mare” dal nord Africa con la prua rivolta non tanto a Lampedusa ma alla prima accogliente nave dell’Operazione “Mare nostrum” in cui capitino d’incappare. Le cifre che vengono snocciolate giorno dopo giorno danno la misura di un’emergenza da esodo che per Roma e Bruxelles è ancora a livelli da gita fuoriporta del fine settimana. L’allarmismo per eventuali infiltrazioni di matrice jihādista scannatrice o per malattie non proprio da un’aspirina e via, poi, viene prontamente etichettato come “inopportuno, immotivato, esagerato”. E l’Italia dei cittadini comuni senza più santi protettori (San Francesco e Santa Caterina da Siena pare si siano presi un periodo… d’aspettativa) attendono alla loro solita maniera, stando alla finestra, che qualcosa cambi, prima che l’implosione e la deflazione la facciano da padrone assieme all’immigrazione di massa talvolta arrogantella e pretenziosa, se non peggio. Della riconoscenza spesso non data è meglio non parlarne, dato che tutto è dovuto…  
Occuparsi di migranti o di richiedenti asilo e del giro d’affari che li riguarda, inoltre, non è particolarmente gradito a chi muove le pedine e ritira la posta dello “strano gioco”. La stessa inchiesta ai Alessandra Ziniti su la Repubblica ha fatto discutere e gridare allo scandalo, sia per i particolari che riferiva che per la somma da capogiro menzionata, cioè la “bazzecola”di circa 2 milioni di euro al giorno. 2 milioni di euro, non bruscolini… E bruciati in questo periodo nero, dalla crisi che attanaglia le famiglie italiane e senza che politica ed economia facciano risultare 4 dall’addizione 2 più 2.
Ma alcuni (cooperative, associazioni più o meno no profit, aziende a tu per tu con Comunione e Liberazione, sindacati, Unhcr – United Nations High Commission for Refugees, cioè Acnur, Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati – volontari… retribuiti o con “gettoni presenza” e via dicendo) hanno trovato nella gente in fuga da difficili realtà un new business che si basa su un concetto elementare: “più ne arrivano, più c’è guadagno”. I naufragi, i maltrattamenti a bordo delle imbarcazioni, le “selezioni” naturali e le eliminazioni di indesiderati costituiscono, per gli “affaristi degli sbarchi”, semplici “incidenti di percorso”, somme automatiche in più od in meno su una cartella in excel di qualche notebook. Per ordinaria burocrazia (che non guasta mai)…
Il link http://www.today.it/rassegna/business-accoglienza-migranti.html l’ha affermato chiaro e tondo: «Ci sono veri e propri “colossi” del business dell’accoglienza: a partire dalla Legacoop fino alle imprese di Comunione e Liberazione e poi le aziende vicine alla Lega e le multinazionali». Solo nel 2013, del resto, l’Italia solidale (con gli stranieri) s’è sobbarcata la bella somma di 1.800.000 euro al giorno per dare degna accoglienza ai 40.244 immigrati che hanno calcato… le spiagge del sud. E quel balletto sulla cifra pro capite: 45 euro al giorno come spesa media per ciascun migrante ospitato in uno dei 27 tra centri d’accoglienza, d’identificazione ed espulsione e per richiedenti asilo. “Obolo” che aumenta in caso di minori.
Infine, la… rivelazione. Riferisce il link citato: “Le gare bandite dal Viminale, in genere, vengono aggiudicate con un ribasso medio del 30% sulla base d’asta. Peccato che, in ogni centro, si tengano stipati per mesi almeno il doppio o il triplo degli ospiti. A danno delle condizioni di vivibilità di questi centri, da molti definiti lager, ma a tutto vantaggio delle tasche dei gestori”. Gestori furbetti che tirano a trattenere i migranti ben più del periodo necessario, dato che, in questo caso, l’ospite… non puzza, anzi, profuma di cash.
Il… bancomat sulla pelle di stranieri ed italiani è una volgare meschinità occulta, dietro la strombazzata solidarietà, denunciata dallo stesso fondatore e direttore del Consiglio italiano per i rifugiati onlus, Christopher Hein: «La ragione per cui questo avviene è che in Italia molti servizi per l’immigrazione vengono affidati sulla base di un solo principio: quello dell’offerta economica più vantaggiosa. C’è un business dell’immigrazione inaccettabile, parliamo di commesse da milioni di euro su cui molti si stanno arricchendo, dove i diritti delle persone scompaiono”.
Capito perché l’Operazione “Mare nostrum”, anche in vista di “Frontex Plus” o di chissà cos’altro, deve andare avanti?

Claudio Beccalossi

 foto: http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo503018.shtml

Ultimo aggiornamento Giovedì 11 Settembre 2014 07:55
 

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