Valentino Ussia, presidente della confraternita "Quelli della 3ª A" ci relata l´ingresso trionfale di Gianni Arnò a Careri (RC), storica cittadina della Locride
Totò Pedullà omaggia Gianni Arnò (a sinistra della foto)
Carissimi,
È davvero “uomo dal multiforme ingegno” il nostro Gianni Arnò: avvocato di successo, esperienze internazionali, musicista di valore, giornalista, appassionato di auto d’epoca, motociclista praticante, scrittore elegante e raffinato, umorista sottile dalla battuta sempre pronta e incline allo scherzo e, pur sforzandosi talvolta di darsi una parvenza burbera e seriosa, invano tenta di nascondere sotto il lato goliardico del suo essere un profonda, intensa e delicata essenza sentimentale e romantica.
Del resto è nonno affettuoso (Gemma, poi, ci dirà se sia anche marito esemplare…) e la descrizione che, nei suoi libri, fa di persone, avvenimenti, modi di vivere, relazioni umane e ambienti del tempo della sua e nostra giovinezza, sono una spia (per non dire una prova) di quanto ho testé affermato e che, ancor di più, conferma le motivazioni del suo reiteratamente espresso desiderio di rivedere Careri e, in particolare, quella casa di proprietà della Famiglia del nostro Giulio Cesare Papandrea che lo ospitò negli anni bui della Seconda Guerra Mondiale, onde sottrarre Gianni e la sua famiglia alle bombe sganciate su Locri dagli anglo-americani.
Unanime la decisione di accontentarlo e accompagnarlo in questo suo ricordo e ritorno: compatti abbiamo lanciato le nostre quattroruote su per le strade che si inerpicano sulle alture preaspromontane alla volta di Careri!
Totò Pedullà, l’ideatore, ovviamente, sempre accanto a Gianni per scrutarne ogni manifestazione emotiva, sorreggerlo, asciugarne qualche eventuale lacrimuccia…
Giunti a Careri, ad accoglierci in “Largo Municipio – Strangio Maria Papandrea 1^ Ostetrica della Calabria” l’alta, severa, se pur sorridente figura di Giulio Cesare Papandrea, in perfetta ed intonata mise estiva con camicia e cappellino di colore celeste-azzurro Madonna. Altri familiari di Giulio attendevano dinanzi l’ormai storica casa per l’antica ospitalità (e non solo…) sulla cui facciata altre marmoree targhe ricordano illustri nascite e recenti restauratori.
Non lapidea, ma cartacea altra targa (diciamolo: un manifesto…) faceva da pendant alla precedente, alla cui vista il nostro Gianni Arnò non dico che si è commosso ancor di più, ma, comunque, è rimasto tra lo stupore e lo sbigottimento perché, in caratteri cubitali, anche da lontano si leggeva l’intestazione “ COMUNE DI CARERI ” e poi, in posizione centrale “ GIANNI ARNO’ ”.
Riportiamo fedelmente, a beneficio degli assenti, il testo completo della “dedicatio”:
“” COMUNE DI CARERI - Provincia di Reggio Calabria
““ Quando le orde alleate nel luglio 1943 invasero il sacro suolo della Calabria,
““ Careri offrì rifugio e ospitalità a
““ GIANNI ARNO’
““ L’Eroe locrese vi soggiornò a lungo deliziando al pianoforte i Careresi, sino a quando – esauritasi la loro pazienza – se ne liberarono.
““ La popolazione di Careri riconoscente pose.
““ Dal Palazzo Municipale, 21 agosto 2014 A.D. ””
Un applauso e una risata generale hanno fatto seguito alla lettura del manifesto con l’affettuoso scherzo (ideato da Totò Pedullà e realizzato grazie alla collaborazione di Giulio Cesare Papandrea), scherzo che Gianni ha accolto con piacere, come si evince dalle foto, compresa quella con Totò che gli consegna l’originale. Vedi foto allegate.
Tutto, more solito, finisce a “tarallucci e vino”. E mentre gli altri non si sono allontanati dal buffet se non dopo l’esaurimento degli ottimi stuzzichini preparati da Laura, chi Vi scrive andava a scoprire qualcosa del “buen retiro” di Papandrea.
In serata, ritornati a Locri, la brigata ha continuato la serata in riva allo Ionio, con cena presso il “Cactus Club” di Bumbaca, nostro consueto ritrovo estivo.
E non finisce qui. Continua domani con la “CRONACA CARERESE N° 2 - ………”, con altro personaggio.
Salutissimi da
Valentino
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