Template Tools
Venerdì, 29 Marzo 2024
SBANDIERATA ARROGANZA PDF Stampa E-mail
Valutazione attuale: / 0
ScarsoOttimo 
Notizie - Curiosità
Lunedì 21 Luglio 2014 19:37

Sotto tre vessilli: dell’Italia, della multinazionale americana Aptuit e degli Stati Uniti d’America –
Dove? A Verona, non a New York od in qualche altra metropoli d’oltreoceano…

Ormai si sa, sono curioso per… default, non solo per velleità giornalistica. E spesso ho corso rischi talvolta gravi e pagato a caro prezzo questa mia innata predisposizione a ficcare il naso anche dove non dovrei. Ma tant’è, se il gioco vale la candela… Stavolta, però, più che d’una candela s’è trattato d’un… moccolo.
Di recente transitavo in via Fleming, all’estrema propaggine veronese di Borgo Roma, dove al numero 4 ha sede la nota multinazionale Aptuit (o The Aptuit Center for Drug Discovery & Development) la cui attività consiste nella “fabbricazione di prodotti farmaceutici di base”. Si tratta d’una società a responsabilità limitata con unico socio (con tipologia “società di capitale”) e con circa 500 dipendenti. Molti esperti del team scientifico e di ricerca provengono dalla GlaxoSmithKline Research & Development Center, acquisita da Aptuit LLC nel 2010. La sede principale è a Two Greenwich Office Park, Greenwich, Connecticut (USA).
Nel centro veronese i core services (servizi principali) sono: individuazione e progettazione di farmaci; studi preclinici Biosciences; produzione e sviluppo di API; chimica dello stato solido; produzione e sviluppo di forma di dosaggio orale e solido; scoperta di farmaci integrati e sviluppo di farmaci; scienze cliniche; chimica fisica e analitica.
Sia prima, all’epoca della potente e discussa GlaxoSmithKline (mette i brividi leggere il “ritratto in nero” della società britannica redatto da Wikipedia su internet) che in tempi più recenti con l’Aptuit, il complesso industriale di via Fleming è stato ed è nel mirino di animalisti ed antivivisezionisti per le sperimentazioni sui quattro zampe che verrebbero attuate nei laboratori aziendali con la “scusa” della ricerca per fini farmaceutici, biologici e sanitari.
Una delle ultime “battaglie” in ordine cronologico è stata quella per tentare di salvare 32 beagles (il beagle è una razza di cani da caccia di taglia media dall’origine inglese, originariamente utilizzati soprattutto nella caccia di conigli, fagiani, volpi e lepri, mentre oggi si sono “evoluti” quali animali da compagnia). Purtroppo per loro,  pare che i beagles siano la razza di cani più “sfruttata” nelle sperimentazioni da laboratorio, principalmente per la somiglianza del suo apparato cardiocircolatorio a quello umano.
Tornando alla mia cronaca, percorrendo via Fleming e guardando alla mia sinistra la poderosa struttura dell’Aptuit, m’avevano attratto le tre bandiere che davano sulla strada e che, con terminologia da liceo classico, “garrivano al vento”. Erano i drappi dell’Italia, dell’Aptuit stessa e degli Stati Uniti d’America.
La foto che poteva uscire dall’inquadratura (con l’alta costruzione dietro le bandiere che ricordava, ovviamente alla gran lontana, un microspicchio di New York), poteva avere il sapore dell’insolito per quella periferia di Verona. E così ero sceso dall’auto per mettermi a fotografare i vessilli cercando il momento di massimo sbandieramento comune. Allontanatomi dopo aver scattato alcune foto, m’accorgevo del solerte sopraggiungere aldilà dei cancelli aziendali di due guardie giurate del Civis, una delle quali si metteva ad annotare il numero di targa della mia auto. Chiedevo il motivo di quanto stavano facendo (in modo del tutto pretestuoso, provocatorio ed indebito) e mi replicavano che erano costretti ad agire così, in maniera preventiva, per dovere di tutela del Centro da presunte “incursioni” all’interno di animalisti che, a loro dire, già avevano arrecato abbastanza danno in precedenza. 
Spiegavo ai vigilantes che l’unico mio interesse (al momento) era per le… bandiere ed i due, dopo avermi guardato ancora con sospetto (o con compatimento?), m’avevano “rassicurato” dicendomi che, tanto, con quella mia targa rilevata non avrebbero fatto niente.
Niente? E ci mancherebbe altro… Cosa avrebbero dovuto “fare” con la mia targa e con la conseguente mia identità appresa al Pra (Pubblico registro automobilistico)? Denunciarmi per… vilipendio alla bandiera (per quale delle tre, eventualmente, o… per tutt’e tre)? Fatto sta che tutto è finito lì, come doveva necessariamente finire. Con la mia curiosità ancora una volta imbizzarrita da una parte e l’arroganza aprioristica svelenita dei due “sceriffi” dall’altra. 

Claudio Beccalossi

 

Ultime Notizie

Schegge di pensiero
    Nelle fiabe, i pensieri, le regole e la morale sono comunemente... Leggi tutto...
Napoli - "panaro" solidale
  Quando ‘o panaro napoletano diventa anche solidale    ... Leggi tutto...
La Baia delle meraviglie
    NAPOLI - La definiscono la Pompei sommersa o la piccola... Leggi tutto...
Recapito dal passato
 RECAPITO DAL PASSATO       “CON AFETO TEMANDA... Leggi tutto...
Gemellaggio di città
  LA CURIOSA INDICAZIONE VERSO LA GEMELLA DI DOLCÈ, A… 739... Leggi tutto...

Rivista La Gazzetta

 
Edizione 41
La Gazzetta 41
 

40 | 39 | 38 | 37 | 36 | 35 | 34 | 33 | 32

31 | 30 | 29 | 28 | 27 | 26 | 25 | 24 | 23

22 |