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Mondiali 2014 - Le pagelle di Germania-Argentina 1-0 d.t.s. PDF Stampa E-mail
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Notizie - Sport
Domenica 13 Luglio 2014 19:50

I migliori in campo sono Schweinsteiger e l'uomo-mondiale Mario Götze. Nelll'Argentina tradiscono le punte: Higuain e Aguero.Di Simone ETERNO ed Enrico TURCATO (Tw: @Simon_Forever/ @EnricoTurcato)
1 ora fa
 
Eurosport Manuel NEUER 7 – Le uscite alla Neuer ormai rappresentano una sorta di marchio di fabbrica. Anche stasera trasmette sicurezza a una Germania che con lui, tra i pali, sa di avere almeno un bonus prima di prendere un gol.

Philippe LAHM 7 – Capitano multiuso. La Germania con lui a destra svolta dal punto di vista del gioco e anche in una finale dove l’Argentina concede poco riesce ad arrivare sempre lucido nelle sue scelte.

Mats HUMMELS 7 – Gioca una grande partita ma rischia la frittata leggendo male il pallone che finisce su Palacio. E’ l’unica sbavatura di un Mondiale che l’ha definitivamente consacrato tra i migliori centrali al mondo… ma ringrazi anche la sua buona stellla.

Jerome BOATENG 7,5 – L’impatto con la finale mondiale sono due palloni spazzati lontanissimi, un’apertura sbagliata e una persa in quattro minuti. Poi la tensione sfuma e per tutta la sera è perfetto nelle letture.

Benedikt HOWEDES 6,5 – A proposito di buone stelle… quella di Benedikt Howedes si chiama Alejandro Sabella. Nel primo tempo c’è un mismatch chiaro a tutto il mondo ed è quello tra lui e il Pocho Lavezzi. All’intervallo però l’Argentina si ripresenta con Sergio Aguero. E la partita di Howedes, come per magia, cambia.

Christoph KRAMER 6 – Una storia incredibile. All’ultimo minuto è chiamato in battaglia per il forfait di Khedira ma 17 minuti dopo il fischio d’inizio un impatto con Garay lo stordisce. Resiste 15 incredibili minuti, ma poi è costretto a lasciare il campo in stato confusionale. Che sfortuna. Dal 32’ Andre SCHURRLE 7,5 – Ecco il cambio che fa svoltare la Germania. I tedeschi con il suo sacrificio e dinamismo trovano una svolta a sinistra, e l’assist per Götze è straordinario.

Bastian SCHWEINSTEIGER 8,5 – Partita e Mondiali immensi. Un giocatore clamoroso, un uomo ovunque. Butti l’occhio in fascia, in ripiegamento, in zona offensiva e lui è presente. Prende colpi, pugni, perde sangue ma è lì, presente, a rappresentare lo spirito di questa Germania. Strepitoso davvero.

Toni KROOS 6 – Era stato probabilmente in migliore della Germania fin qui. Stasera non brilla, e anche si sacrifica tanto non lo si vede con la giusta cattiveria. Lungo l’arco del match ha infatti almeno due grandi occasioni che per la sua bordata dal limite sarebbero autentico oro… ma anziché lasciar partire la cannonata esplode solo una miccetta.

Thomas MUELLER 6 – Anche lui non si vede un granché questa sera ma è chiamato a vedersela prima largo e poi con clienti scomodi come l’ottimo Garay e Demichelis.

Miroslav KLOSE 6 – Alla fine è davvero molto poco servito là davanti, ma la sola presenza – specie sui palloni aerei – fa preoccupare gli argentini. E poi quanto sacrificio. Dall’88’ Mario GOTZE 8,5 – L’inserimento, il salto, il controllo delizioso di petto, la spettacolare girata di sinistro cadendo. La descrizione di un attimo.

Götze-show, regala il Mondiale alla Germania

Mesut OZIL 6,5 – Entra ed esce dalla finale, ma rispetto a qualche passeggiata che gli avevamo visto fare prima di questa finale il suo apporto, alla fine, è più che positivo. Dal 120’ Per MERTESACKER – sv.

Joachim LOEW 7 – Bravo o fortunato? Fate vobis. La Germania svolta quando Mustafi si rompe contro l’Algeria e Lahm torna finalmente a fare il suo ruolo. L’ingresso di Schurrle dà brio alla Germania, ma arriva dopo una serie di infortuni clamorosi. Alla fine però riesce anche a sorridere. La gioia dura solo pochi secondi, ma alla fine ha ragione lui. (s.e)

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===ARGENTINA===

Sergio ROMERO 6,5 – Bene, attento, bravo. Sul gol non può nulla, ma quando viene chiamato in causa si conferma in condizione super. Ha disputato uno splendido Mondiale.

Pablo ZABALETA 5,5 – Buona partita fino al minuto 113: chiude le diagonali, si sacrifica. Poi si perde Schurrle che crossa per Gotze. Errore troppo grave per valergli una sufficienza.

Martin DEMICHELIS 6 – Anche lui complessivamente meriterebbe di più. Chiude tutto, ma sbaglia la posizione sul cross di Schurrle e Gotze lo beffa da dietro. All’Argentina la distrazione costa una Coppa del Mondo.

Ezequiel GARAY 7 – Gran bel difensore. Elegante, forte di testa, tecnico. Autore di una stagione strepitosa. Peccato che sia col Benfica in Europa League, che in questo Mondiale, abbia perso proprio nel finale. Uno dei migliori interpreti del ruolo al Mondo.

Marcos ROJO 5,5 – Troppa imprecisione. Riesce a tenere in fase difensiva, ma non appoggia mai l’azione e sbaglia troppo in uscita, mettendo in difficoltà i suoi compagni. Giocatore fisicamente discreto, che deve ancora migliorare tecnicamente.

Javier MASCHERANO 8 – Monumentale. Meritava la Coppa. Gioca con la solita “garra”, corre per tre, chiude, fa il terzo di difesa, il regista, l’incursore. Prestazione mostruosa, paragonabile a quella di Schweinsteiger per la Germania. Leader vero della Seleccion e per una frazione di secondo manca la chiusura in raddoppio sul cross di Schurrle. Peccato, per lui e per l’Argentina.

Lucas BIGLIA 6 – Grande sacrificio per il centrocampista della Lazio. Lotta, tampona, lancia e trova il tempo di mandare in porta Messi. Insomma, tutt’altro giocatore rispetto a quello visto con la società di Lotito nell’ultima stagione. Con Mascherano si intende a meraviglia. Cala, perché stanchissimo, nei supplementari vistosamente. Se Sabella avesse aspettato magari Gago avrebbe potuto sostituire lui e non Perez.

Enzo PEREZ 6,5 – Ancora positivo. Corre 9,7 chilometri in 85 minuti. Fa interdizione, ma accompagna anche l’azione. Il centrocampista del Benfica si conferma una solida realtà. Sa giocare a questi livelli e ha sostituito degnamente un gran giocatore come Di Maria. Dal 86’ Fernando GAGO 5 – Lento e prevedibile. Inadeguato.

Lionel MESSI 4,5 – Malissimo, delusione totale. Doveva essere la sua finale e invece sbaglia ancora una volta l’appuntamento chiave con la maglia della Nazionale. Scontato dire che per gli argentini non sarà mai come Maradona: non ha mai segnato in un match ad eliminazione diretta di un Mondiale e non può essere casuale. Parte benino, dribbla, riparte, guida i contropiedi. Poi sbaglia un gol clamoroso ad inizio ripresa: quel diagonale un Messi “normale” lo infila sempre. Nella ripresa e nei supplementari la vede pochissimo, cammina, si affloscia, sparisce. Epilogo triste, per un campione che nella carriera avrà sempre una macchia: aver fallito tutti gli appuntamenti iridati.

Ezequiel LAVEZZI 7 – In versione “Pocho”. Spacca la partita nel primo tempo. Guida tutte le ripartenze, scappa via a Howedes diverse volte, dribbla, corre, copre, crossa. Il migliore dei suoi. Poi all’intervallo resta negli spogliatoi. Enigma. Aveva male? Se sì, il cambio è ovviamente giustificato. Altrimenti resta un mistero la sua sostituzione. Dal 46’ Sergio AGUERO 4 – Un disastro. Si mette davanti e non ne azzecca una. A turno Hummels e Boateng lo umiliano. Non salta mai l’uomo, non tira, viene ammonito e nel secondo supplementare rischia anche il rosso per un colpo al volto di Schweinsteiger. Andava espulso.

Gonzalo HIGUAÍN 4 – L’errore al minuto 22 sul retropassaggio sbagliato di Kroos è pesantissimo. Poteva mettere in discesa la gara per l’Argentina. Da lì in poi non si riprende più. Gli annullano, giustamente, un gol e poi “vivacchia” davanti, venendo continuamente anticipato da Hummels. Finale da dimenticare per l’attaccante del Napoli. Dal 78’ Rodrigo PALACIO 5 – Quel gol sprecato nel supplementare se lo ricorderà per sempre. Entra subito in partita e ci mette impegno, ma quell’errore pesa tantissimo.

ALL.: Alejandro SABELLA 5 – Si dimostra un allenatore mediocre. La sostituzione di Lavezzi è insensata, inconcepibile. Il terzo cambio a quattro minuti dal 90’, con i supplementari ormai vicini è poco esperto. Anche perché Biglia non era al meglio, ma rimane in campo. Se la gioca coprendosi (36% di possesso palla) e chiudendo gli spazi per gli inserimenti dei centrocampisti tedeschi. Limita la Germania, viene tradito dagli attaccanti e la Seleccion esce comunque a testa alta. Però perde e chi perde raramente viene ricordato con affetto. (e.t)

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