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Ballottaggi, Renzi perde Padova e Livorno ma prende Pavia e tiene Bari. PDF Stampa E-mail
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Notizie - Politica
Domenica 08 Giugno 2014 20:18

Affluenza al 49%, quasi il 20% in meno rispetto al primo turno. A Pavia Cattaneo arriva al secondo turno col 46,7%, ma si lascia sorpassare da De Paolo. Il M5S vince nella "rossa" Livorno e a Civitavecchia. Il Pd strappa Bergamo e tiene Bari. Padova va alla Lega Nord

Sergio Rame - ilgiornale.it

Dopo la volata di due settimane fa, il Pd di Matteo Renzi frenaa ai ballottaggi. Pur confermando lo scranno di Bari, Cremona, Modena, perde le roccaforti di Livorno, Potenza e Padova. Riesce, tuttavia, a strappare Bergamo al centrodestra dove vince Giorgio Gori.


Il secondo turno delle amministrative è segnato da un crollo senza precedenti dell'affluenza. Nei 148 Comuni a ballottaggi ha votato il 49,49% degli oltre 4,2 milioni di italiani aventi diritto, quasi il 20% in meno rispetto al primo turno quando si raggiunse il 70,61%.

Fino a oggi Livorno, Padova e Potenza erano città "rosse" per eccellenza. Livorno è la città che ha tenuto a battesimo il Pci e che dal dopoguerra aveva affidato le proprie sorti sempre alla guida della sinistra. Filippo Nogarin, candidato per il Movimento 5 Stelle, con una campagna elettorale non urlata, è riuscito a strappare la poltrona di sindaco al piddì Marco Ruggeri che per la prima volta nella storia della sinistra livornese è stato costretto ad andare al ballottaggio, perdendolo. A Padova, altra clamorosa sconfitta del Pd che ha governato la città dal 1993, con un break tra il 1999 e il 2004: il candidato del centrosinistra Ivo Rossi, che ha guidato Padova da quando l’ex sindaco Flavio Zanonato divenne ministro allo Sviluppo Economico, ha perso la sfida contro il leghista Massimo Bitonci.

A Padova avanti il leghista Bitonci
A quasi un terzo delle sezioni scrutinate (61 su 206) il ballottaggio per la poltrona di sindaco di Padova vede in vantaggio il candidato del centrodestra Massimo Bitonci con 53,08% delle preferenze. Il sindaco "reggente" uscente Ivo Rossi, candidato per il centrosinistra, è invece fermo al 46,92%.

La sinistra strappa Pavia a Cattaneo
Risultato a sorpresa a Pavia. Il piddì Massimo Depaoli batte con il 53% dellle preferenze il sindaco uscente Alessandro Cattaneo (46,95%). Completamente ribaltato il risultato del primo turno, quando l'esponente di Forza Italia aveva ottenuto il 46% contro il 36% di Depaoli che era stato distanziato di circa 4mila voti. Sulla vittoria della sinistra può aver influito in parte la bassa percentuale di votanti (si è recato alle urne il 55%, contro il 69% del primo turno), e il fatto che buona parte degli elettori che al primo turno avevano espresso il proprio consenso per altri candidati al ballottaggio hanno scelto Depaoli. È stato così sconfitto a sorpresa Cattaneo che, solo qualche mese, era stato indicato da un sondaggio del Sole 24Ore come il "sindaco più amato dagli italiani". "I pavesi hanno premiato me e il centrosinistra perchè hanno capito che potremo davvero affrontare concretamente i problemi della città - ha dichiarato Depaoli - quanto a Cattaneo, è stato lasciato solo dai partiti che avrebbero dovuto sostenerlo".

Giorgio Gori è il sindaco di Bergamo
Il centrosinistra strappa il comune di Bergamo. Giorgio Gori, ex direttore di Canale 5 ed esponente del Pd, è il nuovo sindaco. Al ballottaggio ha sconfitto il primo cittadino uscente Franco Tentorio. Gori ha ottenuto il 53,5%, con 26.385, mentre l’avversario Franco Tentorio è arrivato al 46,5%, con 22.929 preferenze. "La mia priorità è quella di preparare la squadra - ha commentato Gori - dedico la vittoria alla mia famiglia, che mi ha sopportato e supportato in tutti questi mesi di campagna elettorale. Conosco bene Bergamo, abbiamo lavorato mesi per entrare nelle realtà più minute, nei quartieri e lavorato per cercare soluzioni".

La "rossa" Livorno va al grillino Nogarin
La città "rossa" per eccellenza punisce il Pd. Per la prima volta nella storia Livorno cambia pagina scegliendo un sindaco del Movimento 5 stelle, l’ingegnere aerospaziale Filippo Nogarin. Nonostante il tentativo di prendere le distanze dal "vecchio" apparato piddì, Marco Ruggeri, già segretario del partito e capogruppo democratico in consiglio regionale della Toscana, non ce l’ha fatta. Un campanello d’allarme era già suonato al primo turno quando Marco Ruggeri aveva conquistato il 39,9% mentre Filippo Nogarin aveva ottenuto il 19%. Il 25 maggio gli elettori livornesi avevano dato una chiara indicazione mandando, per la prima volta, il candidato del Pd al ballottaggio, mentre il Pd guidato da Matteo Renzi nella stessa giornata conquistava il 53% dei consensi alle europee. A dare man forte a Nogarin ci ha pensato Andrea Raspanti, che nelle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale ha guidato la lista civica di sinistra "Buongiorno Livorno" (16% al primo turno), qualche voto potrebbe essere arrivato anche da Marco Cannito, a capo della lista civica "Città Diversa" e da Marcella Amadio FdI-An con Lega e Udc che hanno detto di appoggiare il candidato M5S. Forza Italia invece non ha dato alcuna indicazione di voto anche se qualche club ha fatto sapere di essere per Nogarin.

Il M5S vince a Civitavecchia
Antonio Cozzolino del Movimento Cinque Stelle è il nuovo sindaco di Civitavecchia con il 65% delle preferenze. Lo sfidante, Pietro Tidei, si è fermato al 35%.

Perscara passa a Marco Alessandrini
"Una bella notte". Marco Alessandrini festeggia a Pescara l’elezione a sindaco con quasi il 65% delle preferenze contro il 34% dello sfidante, il sindaco uscente di centrodestra, Luigi Albore Mascia. Alessandrini si presenta poco prima della mezzanotte al comitato elettorale tra gli applausi e abbraccia il neopresidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso. "Possiamo pronunciare quella parola (sindaco, ndr)", dice Alessandrini. Figlio del giudice Emilio, assassinato da Prima Linea nel 1979, Alessandrini al primo turno aveva ottenuto il 43% dei consensi, Mascia il 22,83% (il centrodestra era andato diviso tra Fi e Ncd). Il neo-sindaco punta l’attenzione sull’affluenza: "Un po' mi dispiace, il voto è una festa della democrazia, ma è stata una festa non partecipata, non come avremmo voluto, ma va bene così".

A Bari vince il pd Antonio De Caro
Con circa il 65% dei voti, Antono Decaro è stato eletto sindaco di Bari per la coalizione del centrosinistra. "Abbiamo un nuovo sindaco, per Decaro è un risultato schiacciante - ha commentato il sindaco uscente, Michele Emiliano - è la terza volta consecutiva che il centrosinistra vince a Bari". Nessuna sorpresa dunque dalle urne al secondo turno elettorale per la conquista dell scranno di primo cittadino del capoluogo pugliese. Il giovane deputato del Pd ha superato agevolmente il suo competitor di centrodestra, l’imprenditore Domenico Di Paola che da indipendente aveva raccolto intorno a se diverse liste di centrodestra, grazie anche all’appoggio incondizionato di Raffaele Fitto, leader pugliese di Forza Italia. Già al primo turno il distacco era parso incolmabile e Decaro aveva sfiorato il successo pieno, con il 49% dei consensi. Dunque dopo il decennio guidato dal sindaco Michele Emiliano ora segretario regionale del Pd, il centrosinistra è stato confermato dagli elettori alla guida di Bari per altri cinque anni.
 

 

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