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Il fronte orientale s´infiamma. PDF Stampa E-mail
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Notizie - Mondo
Mercoledì 16 Aprile 2014 22:04
Il fronte orientale dell'Ucraina si arroventa, le forze armate arrivano numerose appoggiate dagli attivisti di Maidan e del Settore Destro.
Non si era mai visto in Europa una cosa simile dai tempi dei balcani, cittadini armati in supporto alle forze armate.
Questo è quanto stiamo assistendo in Ucraina orientale a poche ore dal vertice di Ginevra. Mezzi blindati stanno prendendo d'assedio le città  di Kramatorsk, Slaviansk e Donetsk. Aerei e elicotteri MIG continuano a sorvolare la regione di Donetsk, spesso scendono pericolosamente di quota facendo presupporre l´arrivo di un bombardamento. Nonostante i muscoli mostrati dal "mollusco" ministro degli Interni Avakov, i filo russi continuano a mantenere le occupazioni delle sedi istituzionali.
A Donetsk il municipio rimane sotto il controllo degli attivisti. Tutto intorno alle sedi occupate, sono state montate,  a difesa da eventuali assalti delle forze ucraine, barricate a triplo cerchio.
Gli elicotteri continuano a sbarcare corpi speciali dei paracadutisti, a Dnieperptrovsk è arrivata la 25° brigata paracadutisti, pronta ad essere operativa aspetta l´ordine del Presidente pro tempore Turchinov autonominatosi comandante delle forze orientali.

A Kiev delle regioni orientali non interessa nulla se non perchè sono le principali aree che contribuiscono al PIL del paese e il 70% della ricchezza economica, se non ci fosse corruzione, viene da questa zona.
Il Premier ha dato a garanzia per il mega prestito dall'FMI proprio il PIL di questa regione, che se scorporato dal resto del Paese e spurgato dalla corruzione, la zona orientale sarebbe un'area ad alto reddito, perderla significa non poter far fronte al debito contratto. Ma questo il premier Arsenij Jacenijuk non lo dirà  mai, continuerà  a fomentare la popolazione ucraina a lottare per l'integrità del Paese.
La popolazione non deve sapere cosa si nasconde dietro questa dura repressione, in cui anche il presidente Turchinov è entrato in gioco. Meglio non rivelare che le manovre militari coprono le privatizzazione delle importanti acciaierie dell'Ex Unione Sovietica, di cui l´Ucraina dopo lo sfaldamento dell´ex Unione sovietica, ne ha beneficiato, oggi quelle acciaierie fanno gola a USA e Europa.
Le acciaierie dell'Ucraina che contribuiscono a gran parte della ricchezza del paese, sono distribuite nella zona orientale al confine con la federazione russa.
Le più importanti sono concentrate nei dintorni di Mariupol, Donetsk, Lugansk, Zhadov, questa zona è anche di miniere di carbone, in una delle miniere si è verificato pochi giorni fa una strage con 7 minatori e 9 feriti gravi, ma i media ucraini neppure ne hanno parlato.
A Mariupol è presente la più grande acciaieria d'Europa, la Azov Stai in cui lavorano oltre 50.000 che vivono nelle residenze di proprietà dell'acciaieria. L'area in città è  irrespirabile e di notte nonostante la cappa grigia dell'inquinamento, svetta verso il cielo il bagliore delle colate che si sprigiona dai camini degli altiforni. Ecco cosa per cosa batte il cuore delle autorità  ucraine, non l'amor patrio, ma semplicemente il vile business, Nel piano di Tymoschenko c´è la privatizzazione delle grandi infrastrutture del Paese, e secondo voi quali sono, gli Hub, i Porti, le aziende fatiscenti statali?
Assolutamente NO quello che prevede il piano è la concessione all'occidente, in primis la "Chevron", di sfruttare i terreni dell'Ucraina orientale per l'estrazione del Gas Scisto nonostante i rischi e le conseguenze. Alle autorità  di Kiev poco importa se tale metodo inquina e avvelena i terreni, quell'area deve solo produrre denaro e la popolazione può anche morire avvelenata, tanto la maggioranza è di etnia russa. Il piano prevede della Tymoshenko, anche le concessioni delle acciaierie, polmone economico dell'Ucraina.
Sulle acciaierie sono pronti miliardi di dollari. L'occidente intende farle funzionare a pieno regime inter-modulando le loro produzioni. Oggi queste acciaierie producono prodotti cloni, l'occidente intende diversificare i prodotti in base al tipo di impianto, questo porterà alla razionalizzazione dei prodotti con riduzione dei costi, nel piano non è preso in considerazione il rischio per l'uomo.
Dimenticavo, per Kiev il rischio fa parte delle casualità , se non si ferma il piano diabolico pensato da Rockfeller, quest'area diventerà  la più  grande camera a gas legalizzata del nuovo secolo. Sappiamo che quello che diciamo non è assolutamente gradito alle autorità  di Kiev, ce ne scusiamo e andiamo avanti continuando ad informare le persone raziocinanti.

Maurizio Compagnone
Opinionista de "La Gazzetta italo brasiliana"




 

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