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Le firme di libertà. PDF Stampa E-mail
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Notizie - Italia
Mercoledì 09 Aprile 2014 10:50

Le decine di migliaia di firme che abbiamo raccolto in queste settimane, e che continuano ad arrivare, perché si conceda a Berlusconi l'agibilità politica sono lo specchio dell'Italia che non si vuole arrendere alla prepotenza della magistratura e della politica.

Alessandro Sallusti - ilgiornale.it

C'è una bella differenza tra eseguire una sentenza ed eseguire una sentenza ingiusta. E non è cosa trascurabile farlo a poche ore dall'inizio di una difficile campagna elettorale nella quale si giocano gli equilibri dell'Italia e dell'Europa intera.
Togliere di mezzo con la forza e con l'inganno il leader dell'opposizione non è cosa da Paese civile.


È peggio che accanirsi contro un primo ministro in carica e ricorda certi metodi in voga anni fa nei regimi sudamericani.
È una vergogna che ci porteremmo appresso per sempre. Lo sanno bene attori e comparse di questo complotto, tutti protesi a minimizzare o peggio a tacere. O a negare l'evidente urgenza di fermarsi a riflettere come ha fatto ieri l'Europa.

Passi il silenzio del capo dello Stato, che di questa operazione è probabilmente il regista. Più assordante è quello del giovane premier, che di Berlusconi è l'antagonista politico. Giocare contro avversari bendati non è da campioni, ma da vili. Stare cinque ore al giorno in televisione a fare campagna elettorale mentre l'unico che potrebbe batterti non può neppure dire una parola al vicino di casa è imbrogliare.

Mancano davvero poche ore prima che sia davvero troppo tardi per ripristinare un minimo di garanzie. Le decine di migliaia di firme che abbiamo raccolto in queste settimane, e che continuano ad arrivare, perché si conceda a Berlusconi l'agibilità politica sono lo specchio dell'Italia che non si vuole arrendere alla prepotenza della magistratura e della politica. Io non ho dubbi: sono le firme dell'Italia libera e migliore. Chi non vuole vederle non fa un torto a Berlusconi, ma a questi milioni di cittadini.

Ieri, persino Antonio Padellaro, direttore de Il Fatto Quotidiano e acerrimo nemico di Berlusconi, ha sostenuto durante una diretta a Radio24 che impedire a Berlusconi di fare la campagna elettorale sarebbe una porcata. Padellaro è persona onesta e di buon senso, quello che manca al nostro presidente della Repubblica accecato da un odio storico.
Oggi pubblichiamo all'interno sette pagine fitte di nomi e cognomi di lettori indignati. Altre decine attendono il loro turno. Mi auguro che chi può evitare l'onta per il Paese gli dia uno sguardo e ci rifletta.



 

 

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