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..........Europa League - Gomez-Tevez e Borja-Pirlo, il derby passa da qui. PDF Stampa E-mail
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Notizie - Sport
Mercoledì 19 Marzo 2014 15:03

I due attaccanti di Fiorentina e Juventus si affrontano per la prima volta in Europa, mentre i due geni si contenderanno il centrocampo: le chiavi della gara di ritorno di coppa al Franchi, il quarto atto stagionale tra viola e bianconeri.
Scritto da Daniele Fantini | Eurosport

E così, ci siamo. Fiorentina-Juventus, atto quarto, l’ultimo stagionale, il terzo nel giro di soli 11 giorni. Per ora, il bilancio è in perfetta parità: successo viola con rimonta pazzesca in campionato, vittoria di misura bianconera nella gara di ritorno a Torino e pareggio con Juve ancora rimontata nella sfida che ha aperto gli ottavi di Europa League. I protagonisti si sono susseguiti, sempre diversi, con alcuni inserimenti a sorpresa: prima lo è stato Giuseppe Rossi, con la storica tripletta al Franchi, poi Asamoah, con un gol che – personalmente – ricorderà a lungo, e infine Mario Gomez, con la prima rete segnata in stagione in Europa, dopo i giri a vuoto nel preliminare contro il Grasshoppers e le due comparsate con l’Esbjerg.

GOMEZ-TEVEZ, LA PRIMA IN EUROPA – Sembra strano, ma Mario Gomez e Carlos Tevez non si sono mai incontrati nelle coppe europee. Lo faranno per la prima volta, a meno di sconvolgimenti incredibili, giovedì sera al Franchi. Il tedescone si presenta alla partita con due gol realizzati nell’ultima settimana, il primo, importantissimo, allo Juventus Stadium, il secondo domenica contro il Chievo, a testimoniare la ripresa di un giocatore rimasto ai box troppo a lungo per le necessità e le aspettative della Fiorentina: suo malgrado, la viola ha soltanto potuto appena assaporare il potenziale della super-coppia che aveva creato affiancando l’ex-Bayern a Pepito Rossi all’interno di una stagione in cui la sfortuna - e gli infortuni - hanno avuto la meglio. Tevez, invece, arriva con la stessa dose di entusiasmo, questa dovuta però alla necessità di vendicare il pesante 4-2 in campionato (partita in cui aveva messo lo zampino aprendo le marcature su rigore al 39’ prima della pazzesca rimonta viola nella ripresa), ma con una condizione fisica non perfetta: mentre Gomez ha giocato e segnato nelle ultime due gare in calendario, l’Apache ha invece osservato in borghese, alle prese con un problema al ginocchio non ancora del tutto risolto. Ma domani sera, al Franchi, stringerà i denti e sarà della partita.

BORJA VALERO-PIRLO, CHI SI PRENDE IL CENTROCAMPO? – Per contrastare la Juve e difendere il pareggio esterno allo Juventus Stadium (una labile garanzia, come ben ricordato dall’esperienza di Massimo Ambrosini), Vincenzo Montella potrebbe schierarsi a specchio con un 3-5-2, o meglio, 3-5-1-1 proponendo Josip Ilicic alle spalle di Mario Gomez (all’andata fu proprio l’ex-Palermo a servire l’assist per il tedesco). Con Vargas e Cuadrado a lottare sulle fasce con Lichtsteiner e Asamoah, il duello-chiave sarà sulla mediana, tra il centrocampo più forte in assoluto del campionato – anche a livello di realizzazioni – e quello che prova a giocare il calcio più propositivo. I geni di Andrea Pirlo e Borja Valero detteranno tempi e ritmi, cercando anche di forzare uno snaturamento dei rispettivi avversari nelle operazioni di contenimento: Montella dovrebbe provare a infastidire l’ex-rossonero abbassando Ilicic, mentre Conte dovrà chiedere sacrificio a Lichtsteiner e Vidal, visto che lo spagnolo andrà tendenzialmente a giostrare e spaziare sul centro-sinistra.


I PRECEDENTI? DIREBBERO JUVE… - L’1-1 dello Stadium ha lasciato il conto virtualmente apertissimo e fatto parlare entrambi gli allenatori – e la stampa – a lungo. Montella ha scherzato, dicendo di aver sentito in città talmente tanto entusiasmo da far quasi pensare che la gara di ritorno si sia già disputata (e conclusa positivamente per la Fiorentina), Conte, invece, ha giocato allo scaricabarile buttando la pressione sulla Viola, evidenziando come, per i giornali, la Juventus sia ormai eliminata. La storia europea della Vecchia Signora, in realtà, racconta come i bianconeri si siano qualificati per tre volte su quattro al turno successivo dopo un 1-1 casalingo: è successo nella Coppa delle Fiere del 1964/65, quando la Juve eliminò agli ottavi il Lokomotiv Plovdiv (1-1, 1-1 e 2-1 nello spareggio), nella Champions League del 1997/98, quando eliminò ai quarti la Dinamo Kiev (1-1 e 1-4), e nella Champions League del 2002/03, quando superò ai quarti il Barcellona (1-1 e 1-2). L’unica nota stonata risale ai quarti di finale della Coppa Uefa del 1971/72, quando, dopo aver pareggiato in casa 1-1 contro il Wolverhampton, i bianconeri vennero eliminati perdendo in Inghilterra 2-1. La stranezza di queste statistiche è che, nelle tre occasioni positive, la Juventus raggiunse poi sempre la finale… perdendo tutte e tre le volte.
 

 

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