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Nobel Fisica al bosone, vincono Higgs e Englert. PDF Stampa E-mail
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Notizie - Scienza
Mercoledì 09 Ottobre 2013 03:00

Hanno previsto, indipendentemente, l'esistenza della particella grazie alla quale esiste la massa.



ROMA - Il Nobel per la Fisica è stato assegnato al belga Francois Englert, della Libera Università di Bruxelles, e al britannico Peter W. Higgs, dell'università di Edinburgo. Enrambi, in modo indipendente hanno previsto l'esistenza della particella grazie alla quale esiste la massa.

Englert, 81 anni, e Higgs, 85 anni, hanno teorizzato l'esistenza del bosone di Higgs in modo indipendente nel 1964. Englert aveva pubblicato il suo articolo insieme all'americano Robert Brout, morto nel maggio 2011, pochi mesi prima dell'annuncio dei dati preliminari sulla scoperta, presentati nel dicembre 2011 al Cern di Ginevra. Vista la scelta di assegnare il premio ai fisici teorici fatta dalla Fondazione Nobel, il terzo dei premiati avrebbe potuto sicuramente essere Brout. Non è stato possibile però premiare anche Brout perchè il regolamento del Nobel non prevede l'assegnazione del premio a ricercatori deceduti. La teoria è stata confermata nel 2012 grazie agli esperimenti condotti nel Cern di Ginevra Cms e Atlas, guidati all'epoca dagli italiani Guido Tonelli e Fabiola Gianotti, dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).

Il Cern di Ginevra ha immediatamente trasmesso un tweet di congratulazioni a Englert e Higgs, vincitori del premio Nobel di fisica. ''Congratulazioni dal Cern, esperimento Atlas e esperimento Cms a François Englert e Peter Higgs per il Premio Nobel di Fisica'', recita il breve testo.

Esperimenti Cms e Atlas citati in motivazione - C'è anche un riconoscimento agli esperimenti Atlas e Cms che hanno scoperto il bosone di Higgs, nelle motivazioni al Nobel per la Fisica 2012. Entrambi gli esperimenti sono stati condotti nell'acceleratore più grande del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra, e all'epoca della scoperta entrambi erano guidati dagli italiani Fabiola Gianotti e Guido Tonelli. E' sicuramente un premio dato ai teorici, ''per la scoperta teorica di un meccanismo che contribuisce alla nostra comprensione delle origini della massa delle particelle subatomiche e che recentemente è stata confermata attraverso la scoperta della particella prevista, dagli esperimenti Atlas e Cms con il Large Hadron Collider del Cern''. ''Credo che questo sia il massimo che la Fondazione Nobel possa fare, considerando che il suo statuto non prevede la premiazione di collaborazioni internazionali'', ha osservato il presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Fernando Ferroni. E' anche un segno dei tempi, ha aggiunto, in quanto ''all'inizio del '900, quando Alfred Nobel ha dettato le regole del Premio, la scienza era organizzata in modo molto diverso e le grandi collaborazioni internazionali non esistevano''.

Applausi e un brindisi dei fisici italiani per festeggiare il Nobel per la fisica al bosone di Higgs, la particella grazie alla quale esiste la massa teorizzata nel 1964 e scoperta nel 2012 da due esperimenti condotti nel Cern di Ginevra e guidati all'epoca dagli italiani Guido Tonelli e Fabiola Gianotti. La scoperta è stata possibile con l'acceleratore di particelle più grande del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc), nel quale l'Italia ha un ruolo di primo piano con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). ''Alle prossime particelle!'', hanno brindato oggi il presidente dell'Infn, Fernando Ferroni, e il vicepresidente Antonio Masiero. Lo spumante era davvero in fresco da giorni perchè ''se il premio quest'anno non lo danno a Higgs non vedo proprio a chi possano darlo'', come dicevano i ricercatori riuniti nella sede dell'Infn di Roma. C'è stato un brindisi virtuale anche con Tonelli e Gianotti, collegati in videoconferenza dal Cenr di Ginevra. ''Siamo felici: penso proprio che i ragazzi del '64 se lo meritino'', ha detto Tonelli. ''Sono molto emozionata per il Nobel dato alla fisica delle particelle e ad una scoperta che spiega la struttura dell'universo'', ha detto Gianotti. ''Indirettamente - ha proseguito la ricercatrice - è un premio anche alla scoperta sperimentale, che dopo 50 anni ha permesso di confermare la teoria. E' stato un risultato ottenuto grazie a tanti italiani. E' un momento bellissimo''.
ANSA
 

 

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