“Se questo è un uomo” |
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Notizie - Cronache |
Giovedì 27 Giugno 2024 00:55 |
Costretto a cercar qualcosa di mangiabile tra gli scarti d’un supermercato
Verona, Anno Domini 2024 - Purtroppo, si scorgono sempre più spesso persone (soprattutto anziane e non solo nella città scaligera) che attendono la chiusura dei supermercati per frugare in cassonetti e raccoglitori di scarti degli esercizi, cercando qualcosa ancora anche solo apparentemente buono da consumare, nonostante la scadenza superata o le pessime condizioni di frutta e verdura magari già marce, con tutti i rischi igienico-sanitari conseguenti. È una triste constatazione che attanaglia la coscienza e che pone tante domande senza una risposta risolutiva plausibile. Se non quella di suggerire a titolari ed addetti ai servizi di vendita (certo a conoscenza del “fenomeno della disperazione” fuori da loro cancelli e porte serrati dopo gli orari d’apertura ) di servirsi di contenitori il più possibile puliti, separati e non con residui mescolati tra loro che s’inquinano l’un l’altro, innescando cariche batteriche nocive all’organismo se ingerite. Le amare foto qui proposte, “ritratto” d’una silenziosa società contemporanea italiana nel bisogno, sono state colte dopo le ore 20 d’un giorno qualsiasi all’esterno d’un supermercato in una frazione di Verona ora alla prese con l’Arena Opera Festival, attira spettatori ed interessi connessi internazionali. Il rovistare nel dopo-chiusura (magari avendo a che fare con topi, uccelli e randagi) è diventato il contraltare non solo simbolico ma fattivo della disperazione esistenziale, una bieca consuetudine, sia per chi s’adatta e sia per quanti assistono impotenti. Viene alla mente la drammatica poesia “Se questo è un uomo” di Primo Levi (Torino, 31 luglio 1919 - Torino, 11 aprile 1987, chimico, partigiano, scrittore), riguardo alle condizioni ed alle sofferenze patite da deportati come lui nel Lager Auschwitz III (Monowitz) dell’inferno concentrazionario di Auschwitz (Konzentrationslager Auschwitz o KL Auschwitz o KZ Auschwitz). “Se questo è un uomo”, costretto all’inedia pre-agonia da sfruttamento ed angherie nazisti. “Se questo è un uomo”, obbligato dall’indigenza a razzolare improbabili “alimenti” di fortuna ancora presumibilmente commestibili tra resti destinati all’immondizia.
Servizio e foto di Claudio Beccalossi |
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