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“4 You”: nuove vittorie per i consumatori. PDF Stampa E-mail
Scritto da Giuseppe Arno   
Mercoledì 01 Febbraio 2012 15:21



Parma, 1 febbraio 2012– Tre vittorie, a Livorno a Monza e a Massa Carrara, che confermano l’orientamento ormai consolidato della giurisprudenza in tema di contratti “4 You”, un piano finanziario ritirato dal mercato ormai da diversi anni, ma, a suo tempo, sottoscritto da moltissimi italiani, ignari dei reali contenuti dell’investimento e dei rischi che esso comportava. A inchiodare le banche del gruppo senese, in tutti e tre i casi, è stata, appunto, la carenza di informazioni dettagliate e chiare che l’Istituto MPS è tenuto a fornire al cliente per legge, soprattutto in relazione alla sua propensione al rischio, troppe volte ignorata. Alla luce della violazione dell’obbligo di informazione i tribunali di Livorno, Massa Carrara e Monza hanno così condannato le banche alla restituzione di quanto versato dai risparmiatori, più gli interessi e le spese legali.

LIVORNO
Un associato di Piombino dopo aver accettato la proposta della Banca MPS di sottoscrivere il piano “4 You” si era trovato in mano un contratto incomprensibile: «scritto in modo fitto ed a caratteri piccoli – spiega l’avvocato Mary Corsi, che ha tutelato in giudizio l’associato – mancava un’adeguata evidenziazione delle clausole, tutte di oscura intelligibilità, alcune contenenti addirittura formule matematiche. La stessa intestazione della proposta di adesione al piano finanziario, poi, non consente di apprezzare immediatamente che nel piano è compresa l’accensione di un mutuo». Il contratto era anche incompleto: «la prima pagina del piano non era compilata nella parte relativa alla esperienza in materia di investimenti finanziare del cliente, come richiesto dalla legge (art. 23 TUF) e solo l’ultima pagina era stata firmata». Confconsumatori ha ottenuto così la restituzione di oltre 18 mila euro per il suo associato.

MASSA CARRARA
Tre associati credevano di aver sottoscritto un piano di accumulo senza rischi e, invece, leggendo i giornali, si erano resi conto della reale natura dell’investimento e del rischio di non poter recuperare il capitale. Grazie a Confconsumatori, invece, hanno riportato a casa 26 mila euro. «Il promotore – spiega l’avvocato Francesca Galloni - aveva messo in chiaro insistentemente che non vi era alcun pericolo di perdita del capitale. Ma, data la sua posizione professionale, non si può ritenere che non conoscesse le effettive caratteristiche del prodotto che stava vendendo».

nove.firenze.it
 

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