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Mercoledì, 03 Luglio 2024
Giornata della Memoria, Rossi : ''Razzismo come una malattia''. PDF Stampa E-mail
Scritto da Giuseppe Arno   
Martedì 24 Gennaio 2012 12:39



"Eliminare dal nostro lessico parole come clandestino, vucumprà, extracomunitario, badante": è questo l'invito rivolto dal presidente Enrico Rossi nel suo intervento introduttivo al convegno "Shoah, modernità e male politico" che si è aperto oggi all'auditorium S.Apollonia di Firenze. Il convegno è promosso da Regione Toscana e Forum per i problemi della pace e della guerra nell’ambito delle iniziative per la Giornata della memoria 2012. Il presidente Rossi si è soffermato a lungo nel suo intervento sulle dinamiche più quotidiane del razzismo con cui, ha detto tra l'altro, "l'Italia non ha ancora fatto i conti fino in fondo".

"Il male riesce ad insinuarsi nelle nostre vite e nella nostra società con normalità - ha detto tra l'altro il presidente - attraverso strade e forme sempre nuove, che ci appaiono innocue, tollerabili, frutto della follia di qualcuno o della stranezza di altri; fatti isolati, circoscrivibili; eventi deprecabili, spiacevoli ma sempre all'interno di un corpo sano che avrebbe in sé gli anticorpi per espellerlo. Così, ad esempio, molti giudicano fatti come quello avvenuto a Firenze poche settimane fa con l'uccisione per motivi espressamente e consapevolmente razzisti di due immigrati senegalesi. Ma è sbagliato, pericolosamente sbagliato". Proprio ai due senegalesi, tra l'altro, sono dedicate quest'anno tutte le iniziative toscane della Giornata della memoria.

"Noi dobbiamo saper riconoscere i fili che legano il linguaggio - ha aggiunto - Non solo quello violento e dichiaratamente razzista, ma anche quello più faceto o popolare che incorpora significati razzisti - pensiamo a parole come clandestino, vu cumprà, badante, extracomunitario - gli atteggiamenti, i messaggi politici, il discorso pubblico, finanche le nostre inconsce convinzioni che costituiscono l'humus su cui prolifera il germe razzista. Dobbiamo saper riconoscere il Mr.Hyde, cioè la versione riprovevole e anche abominevole del dottor Henry Jekyll che vive ordinariamente fra noi e dentro di noi".

nove.firenze.it
 

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