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Mercoledì, 03 Luglio 2024
Consiglio straordinario per Mor e Modou. PDF Stampa E-mail
Scritto da Giuseppe Arno   
Mercoledì 14 Dicembre 2011 17:01



Quello che è successo ieri è un “fatto grave e atroce che ha colpito non solo la comunità senegalese e due nostri fratelli ma l’intera città”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Matteo Renzi, intervenendo al consiglio straordinario convocato nel Salone dei Cinquecento in memoria di Diop Mor e Samb Modou, le due vittime della follia di Gianluca Casseri.

Erano presenti tra gli altri il ministro per la cooperazione e integrazione Andrea Riccardi, il presidente della Regione Enrico Rossi, il portavoce della comunità senegalese Pape Diaw, l’imam di Firenze Izzedine Elzir, l’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori, la segretaria della Cgil Susanna Camusso. I lavori sono stati aperti dal presidente del consiglio Eugenio Giani, e successivamente ha preso la parola il vicepresidente vicario Jacopo Cellai.

Renzi ha ricordato l’attentato di via dei Georgofili 18 anni fa “quando la città si svegliò vittima della mafia” e “oggi – ha detto – ci siamo svegliati vittima del razzismo”, e ha poi ringraziato per la presenza il ministro Riccardi, “un segno di attenzione dovuto per dirvi che noi siamo una comunità, per dirvi che siete parte fondamentale della nostra città e del nostro Paese”.

“Oggi viviamo un tempo di crisi economica – ha affermato Renzi -, ma prima che la crisi economica il nostro paese vive una crisi educativa e culturale che dobbiamo affrontare insieme. C’è uno spread più grande di quello economico,. È lo spread tra la follia e la realtà, e noi vogliamo vincere questa sfida investendo sull’educazione. Ecco perché oggi, durante il lutto, è stato importante, oltre a tutte le manifestazioni previste, che nelle scuole ci si sia fermati tutti insieme per dire che Mor Diop e Modou Samb non sono due numeri. Troppo a lungo ieri si è parlato di loro come due senegalesi senza dire il nome. Per noi sono Mor Diop e Modou Samb e vorrei che li ricordassimo con i loro nomi”.

Renzi ha poi ringraziato tutti gli intervenuti e carabinieri, polizia e polizia municipale “che hanno vissuto in queste ore momenti difficili e sono certo che tutti insieme aiuteremo inquirenti a fare chiarezza”. “E’ vero che il killer si è suicidato – ha sottolineato – ma è anche vero che ieri persone folli e razziste hanno aperto una pagina su internet per definirlo ‘eroe bianco’: è una pagina che va chiusa e vanno verificati i nomi di chi ha scritto quelle parole”.

Renzi ha poi letto una mail ricevuta oggi da un parlamentare italiano, Jean-Leonard Touadi, che ha raccontato al sindaco una storia della saggezza africana: il capovillaggio non vede mai il fantasma che getta il panico in una comunità, lui non può gridare al fantasma ma deve pensare all’antidoto. “Questo fantasma – ha detto Renzi – è per noi chi ha ucciso, ma noi combatteremo anche un altro fantasma, il germe del razzismo, ovunque e in tutte le sedi. Nelle prossime ore la prima battaglia culturale da fare – e che affidiamo al nostro ministro – è quella per la quale è inaccettabile nel 2011 non dire che chi nasce in Italia è italiano”.
Renzi ha concluso citando il discorso che il presidente-poeta del Senegal Leopold Sedar Senghor fece proprio nel Salone dei Cinquecento nel 1962, su invito del sindaco Giorgio La Pira. “Qui – ha concluso – Senghor chiese ‘Firenze hai la pace?’. Noi oggi, pensando alle parole di Senghor, dobbiamo domandarci come scacciare questo fantasma, lavorando concretamente per la pace, quella pace a cui ci richiama il nostro dna, quella pace che è l’unica condizione per poter dire che il sacrificio di Mor e Modou non è stato vano ma è il seme della speranza per la Firenze dei prossimi anni”.

nove.firenze.it
 

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