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Mercoledì, 03 Luglio 2024
Nuovo Governo, Rossi a Roma, si respira ''Un clima diverso''. PDF Stampa E-mail
Scritto da Giuseppe Arno   
Giovedì 17 Novembre 2011 11:18



“Un clima diverso”. È questa la prima impressione a caldo espressa dal presidente Enrico Rossi che ha partecipato oggi a Roma alla riunione della Conferenza delle Regioni.
La composizione e il varo del nuovo governo hanno evidentemente avuto dei riflessi immediati. E così anche il fatto che la delega diretta per gli Affari Regionali e la presidenza delle Conferenze Stato-Regioni e Unificata verranno assunte direttamente dal presidente del consiglio Mario Monti. “Una decisione che ci fa ben sperare – ha aggiunto Rossi – in un rinnovato dialogo istituzionale”.

“Restano comunque sul tappeto – ha proseguito il presidente – alcune questioni cruciali, che le Regioni mettono subito sul tavolo del nuovo governo. Tre le richieste prioritarie. Devono essere garantite più risorse per il trasporto pubblico: treni e autobus non possono fermarsi. Poi riduzione dei tagli per il 2012. La Toscana nel 2010 aveva una capacità di spesa, sanità esclusa, di 2.200 milioni. Nel 2012, a causa dei tagli Tremonti-Berlusconi, disporrà solo di 1.700 milioni. 500 milioni in meno, quasi 1,5 milioni in meno al giorno”.
“Questo non è un taglio ma un terremoto – ribadisce il presidente Rossi – che cambia in peggio il ruolo della Regione. Da parte nostra abbiamo fatto tagli, accorpamenti, ridotto i costi di gestione del 10%, nel 2012 risparmieremo altri 35 milioni grazie alla revisione complessiva della spesa. Vogliamo diminuire il numero dei consiglieri e abolire i vitalizi. Ma questo del governo è un taglio insopportabile”.

Un altro punto prioritario per il presidente Rossi riguarda la sanità. “Il patto per la salute deve essere rinnovato – ribadisce – garantendo le risorse alle Regioni che hanno bilanci in pareggio. Altrimenti tutta l’Italia sarà in deficit. Premiare l’efficienza è il primo passo per il risanamento della spesa pubblica. In fondo tagliare i fondi alle regioni significa penalizzare servizi essenziali per i cittadini e colpire ancora una volta di più chi ha meno”.
Infine investimenti e sviluppo: “Il patto di stabilità va rivisto. Dobbiamo poter spendere i Fondi europei e le risorse disponibili. Anche per la Toscana – conclude il presidente Rossi – questo significherebbe un sostegno decisivo per la ripresa di tutti i settori dell’economia e, non ultima urgenza, la possibilità di effettuare gli interventi di ripristino e di messa in sicurezza delle zone duramente colpite dall’alluvione”.

“Esprimiamo la nostra soddisfazione per la formazione del nuovo Governo guidato da Mario Monti e composto da nomi di alto profilo. Siamo convinti che si possa aprire una nuova fase per il Paese, per ricostruirlo e ridare slancio alla crescita. La qualità delle personalità che danno vita al nuovo Governo imporranno a tutti di concentrarci fortemente sul merito e sulla concretezza delle decisioni da prendere. Questo è senza dubbio un fatto positivo, dopo anni di una politica fatta di slogan vuoti e di decisioni non prese. Noi dobbiamo partecipare a questa discussione con uno spirito costruttivo e positivo, avendo sempre come faro l’interesse del Paese, come ci ha dimostrato, con il suo esempio, il Presidente Napolitano”. Così il segretario del PD toscano, Andrea Manciulli, dopo che Mario Monti ha sciolto la riserva e presentato la lista dei Ministri.

“Anche per la Toscana si aprono spazi positivi per una discussione più proficua con il Governo nazionale, sui temi della riforma dello stato sociale, rivolgendosi in particolare a giovani e nuove famiglie per la crescita demografica, e sul tema delle politiche industriali, vista l’assenza del governo centrale in questi anni, avendo negli occhi il futuro delle grandi aziende come la Breda e la Lucchini, e quello delle piccole e medie imprese che rappresentano il tessuto principale della Toscana” prosegue Manciulli.
“Oggi vogliamo anche rinnovare il riconoscimento a Bersani e al gruppo dirigente nazionale del partito, che hanno saputo anteporre l’interesse del Paese a qualsiasi interesse di parte. Se lavoreremo bene, questo passaggio potrà contribuire a ridare vigore e nobiltà alla politica, avvicinandola ai problemi dei cittadini e allontanandola dai miraggi nei quali questi anni di berlusconismo l’avevano fatta piombare” conclude Manciulli.


nove.firenze.it
 

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